Il vicepresidente dell’Inter, Javier Zanetti, ha raccontato l’impresa scudetto proiettandosi poi sulla programmazione della prossima stagione
L’Inter si è laureata Campione d’Italia per la 19^ volta nella sua storia e con ben quattro giornate ancora da disputare. Un’impresa enorme, pianificata in ogni dettaglio e arrivata al termine di un percorso che ha visto la squadra di Antonio Conte incanalare serie di vittorie e risultati utili importanti. Il vicepresidente dell’Inter, Javier Zanetti, ha raccontato le emozioni di questi mesi, proiettandosi poi al futuro.
Inter, Zanetti sullo scudetto e Conte
Zanetti, in una lunga intervista a ‘La Nacion’, si è focalizzato sulla conquista dello scudetto: “Questo progetto è iniziato con Conte due anni fa e dal suo arrivo sono stato molto più vicino alla squadra. Ora ho più responsabilità con una certa leadership“. Poi su Conte: “Ha un’enorme capacità e molta convinzione di trasmettere le sue idee, è instancabile. Da quando è arrivato non c’è stato giorno in cui non abbia pensato a come migliorare la squadra, il gruppo lo segue“.
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Conte da uomo della Juventus a simbolo della rinascita dell’Inter: “Immagino che ai tifosi bianconeri non piaccia che abbia portato l’Inter a vincere un titolo“, dice Zanetti. Poi aggiunge: “Al di là del fatto che Antonio ha giocato tanto per la Juventus, da quando è arrivato all’Inter, non è passato giorno senza pensare al 100% su come migliorare la squadra“.
Inter, il commento di Zanetti alla Superlega
Dallo scudetto alla prossima stagione: l’Inter opererà con oculatezza sul mercato, nonostante le difficoltà del periodo. Zanetti afferma, infatti, che “è vero che a metà stagione il club poteva essere venduto. Non siamo gli unici ad avere problemi, ovviamente, perché la pandemia ha generato molti deficit. Ma è vero: come società dobbiamo ancora migliorare“. I problemi finanziari, dice il vicepresidente, ci sono ancora: “Potrebbero volerci un paio d’anni per ritrovare l’equilibrio. Bisognerà che la gente torni negli stadi, perché tu come istituzione possa accontentare gli sponsor. Solo quando torneremo alla normalità cresceremo di nuovo“.
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L’ultima battuta, poi, sulla Superlega: “La risposta è stata data dal tifoso di calcio. È stato un errore e bisogna imparare dagli errori. Questo è stato un errore, senza dubbio, ma sicuramente aiuterà la FIFA, la UEFA e tutte le principali organizzazioni calcistiche, insieme ai club, a riunirsi e cercare di trovare soluzioni per migliorare il calcio“.