Vlahovic è stato nuovamente bersagliato da insulti razzisti in occasione della sfida tra Fiorentina e Juve nell’ultimo turno di Serie A.
Non è la prima volta che succede, e ormai si corre il rischio che diventi un’abitudine. La Serie A torna a far parlare di sé per degli episodi legati al razzismo negli stadi, e ancora una volta tra le vittime di questi comportamenti c’è Dusan Vlahovic. L’attaccante serbo è stato oggetti di cori che lo chiamavano “zingaro”, iniziati non appena è comparso sul terreno di gioco nel prepartita di Fiorentina-Juve di domenica scorsa.
Allegri aveva deciso di tenerlo a riposo per l’incontro con i viola, sua ex squadra, preferendogli la coppia offensiva composta da Kean e Chiesa, e facendogli giocare solo gli ultimi 22 minuti. Ma questo non è bastato a evitare al centravanti di essere anche questa volta bersaglio di cori razzisti da parte di una tifoseria avversaria. L’episodio è avvenuto prima del fischio d’inizio, e l’attaccante ha preferito ignorare gli insulti, mentre si riscaldava in vista della partita.
Sicuramente parte dell’astio che alcuni tifosi della Fiorentina provano nei suoi confronti è legato al suo addio alla squadra viola, avvenuto nel gennaio del 2022. Da allora, la Fiorentina ha avuto non pochi problemi a trovare un altro bomber all’altezza delle ambizioni di Italiano. Ma di certo questo episodio di calciomercato non può giustificare gli insulti razzisti, che peraltro Vlahovic ha subìto anche da altre tifoserie. In generale, il razzismo verso gli slavi è molto diffuso e sottovalutato in Italia.
Cori razzisti contro Vlahovic: la decisione del Giudice Sportivo
L’attaccante della Juve si è limitato a ignorare gli insulti ed a rispondere con un educato messaggio sui social dopo la partita, ma l’episodio del Franchi ha avuto ben altre ripercussioni. I cori contro l’attaccante bianconero non sono passati inosservati, e sia l’arbitro che gli ispettori federali li hanno segnlati nelle proprie relazioni inviate al Giudice sportivo. Esistono inoltre vari video in cui si possono sentire gli insulti discriminatori.
Il giudice sportivo, nelle sue decisioni al termine della giornata di campionato, ha quindi emesso il suo verdetto. Squalifica per un turno della Curva Fiesole, il settore da cui sarebbero partiti gli insulti nei confronti dell’attaccante. La pena, però, è sospesa per un anno; in caso venga commessa la stessa violazione nell’arco di tempo summenzionato, a quel punto sarà revocata la sospensione e la sanzione aggiunta a quella della nuova violazione.