Inter, Thohir: “Basta scandali in serie A e la Champions League deve cambiare”

ULTIMO AGGIORNAMENTO 23:29
Thohir (Getty Images)
Thohir (Getty Images)

INTER THOHIR: “BASTA SCANDALI IN SERIE A E LA CHAMPIONS LEAGUE DEVE CAMBIARE” / ROMA – Erick Thohir prova a scuotere il calcio italiano. Intervistato dalla BBC e dalla CNN, il magnate indonesiano ribadisce la sua diagnosi: la Serie A deve svegliarsi. “Una volta era il campionato numero uno, adesso forse è il quarto, dobbiamo fare qualcosa – le parole del presidente dell’Inter – Io ricordo ancora i giocatori che erano in serie A negli anni Novanta ma i miei figli, che hanno 15 anni, non conoscono alcun giocatore del campionato italiano. Il mondo sta cambiando”. Secondo Thohir, “tutte le componenti del calcio italiano, la Federazione, i club, le leghe, devono aprirsi maggiormente alla globalizzazione. Guardate alla Mls: gli investitori stranieri sono numerosi perché le strutture e le varie industrie sono più trasparenti e tutto ciò è molto più sicuro per coloro che vorrebbero investire, che sanno ancor prima cosa troveranno andando allo stadio. In Serie A, invece, non è la stessa cosa e ora è diventata una sfida per tutti nel calcio italiano diventare più trasparenti, più aperti. Quando vedo i presidenti di Serie A dico loro: non guardatemi come presidente dell’Inter, ma come tifoso del calcio italiano”. E avverte: “un’altra calciopoli ucciderebbe la serie A, si passerebbe dal secondo o terzo posto a essere, forse, al nono”. Ma il presidente nerazzurro invoca anche una riforma della Champions League, che dovrebbe essere “allargata, è un torneo che ha bisogno dei grandi club”. Entrando nel dettaglio Thohir puntualizza: “Italia, Spagna, Inghilterra e Germania sono la vita pulsante del calcio europeo. E non ha senso che l’Italia, per fare un esempio, abbia in Champions un numero di squadre inferiore a quello inglese o spagnolo. I grandi club ci devono essere, l’Europa League si allarga e perché non farlo anche con la Champions? Con grande rispetto dei Paesi calcisticamente meno forti. I fans nel mondo si moltiplicherebbero, ed è al mondo che dobbiamo guardare. Molti sport americani arrivano in Asia e in Europa”