Penalizzazione da annullare: la Juve tira fuori la carta segreta

ULTIMO AGGIORNAMENTO 9:29

ll club bianconero conta di giocarsi l’arma segreta di una carta grazie alla quale potrebbe essere annullata la penalizzazione

E non finisce qui, come avrebbe detto un notissimo anchorman della televisione italiana. L’inchiesta sulle plusvalenze, che già ha determinato la penalizzazione di 15 punti a carico del club bianconero e l’inibizione di tutta la squadra dirigenziale, è ancora lontana dalla sua conclusione definitiva. Manca infatti l’appello della società piemontese, che punta all’annullamento totale della sentenza. Ma come? Ci sarebbe una ‘carta segreta’ che la Juve potrebbe giocarsi come arma decisiva per ribaltare tutto.

Andrea Agnelli Pavel Nedved e Maurizio Arrivabene, processo plusvalenze
Andrea Agnelli Pavel Nedved e Maurizio Arrivabene – Calciomercatoweb.it

In attesa dell’udienza preliminare per l’inchiesta Prisma sui conti della Juventus, prevista per il 27 marzo, in casa bianconera si prepara con cura il ricorso presso il Collegio di Garanzia del CONI. Che, per inciso, può annullare la sentenza della Corte d’Appello solo nel caso di evidenti vizi riscontrati eventualmente in fase di processo, determinanti l’impossibilità, per la parte accusata, di presentare tutte le prove per l’ipotetico proscioglimento dalle accuse. Ecco, i legali della società potrebbero aver trovato il quid per ribaltare tutto a proprio favore.

La ‘carta segreta’ della Juve: lo scenario

La difesa della Juventus si potrà basare su tre assunti. In primis c’è una questione di tempistiche non rispettate sulla presentazione di istanza di revocazione del proscioglimento della Juventus. Poi il fatto che la questione plusvalenze non sia regolamentata e che non ci siano norme violate. Infine, la penalizzazione inflitta solo ai bianconeri e non alle altre società che hanno fatto affari con loro. Ma c’è dell’altro, oltre alla ‘carta Ronaldo‘ per la questione del blocco degli stipendi.

Maurizio Scanavino e Federico Cherubini: il caso plusvalenze
Maurizio Scanavino e Federico Cherubini – Calciomercatoweb.it

Come riporta ‘Tuttosport’, infatti, esiste un carteggio tra la Procura Federale e la Covisoc, rappresentata da una nota datata 14 aprile 2021, che la Juve e altri club hanno chiesto di visionare da marzo. La risposa ottenuta in fase di richiesta è sempre stata un  ‘no’ perché la stessa “non farebbe parte della documentazione acquisita nell’ambito del procedimento disciplinare” e “non costituirebbe atto d’indagine” per cui “rimane estranea al fascicolo e all’attività istruttoria“.

Considerata la data della suddetta nota, con i procedimenti disciplinari aperti formalmente a ottobre, da quel giorno andrebbero fatti partire i conti per i termini che consentono di utilizzarla per le indagini. Che sono 30 giorni per l’iscrizione della notizia nell’apposito registro, termine dei 60 giorni per la durata delle indagini. Tradotto entro il 14 luglio 2021, e non ottobre. Gli atti successivi a quella data sarebbero dunque inutilizzabili e tutto il resto accaduto dopo inammissibile. Penalizzazione compresa ovviamente. Questo è quello a cui punta la Juve con i suoi legali, convinti che l’impugnazione di tale carta possa portare ad invalidare la sentenza della FIGC.