Juve, lo scandalo si allarga: coinvolta anche un’altra Big italiana

ULTIMO AGGIORNAMENTO 10:30

Il caso plusvalenze continua a fare molto ‘rumore’. Un’altra compagine in serie A è nel mirino della giustizia.

Tutto nasce dalla famosa inchiesta Prisma della Procura di Torino. Dall’ordinanza degli inquirenti piemontesi, originariamente 14000 pagine, sono esplosi tutti i guai della Juventus. Come noto, la Vecchia Signora ha già subìto una penalizzazione di 15 punti nel processo per le plusvalenze fittizie.

Elkann presidente Juventus
processo Juventus, Elkann (Lapresse Calciomercatoweb)

L’indagine che in un primo momento aveva vista coinvolta solo la Juventus, ha vissuto una piccola svolta il 24 Febbraio scorso. La Procura di Torino ha inviato le carte, per competenza territoriale, ad altre sei città: Bologna, Modena (per il Sassuolo), Cagliari, Genova (Sampdoria), Udine e Bergamo. L’inchiesta Prisma ha chiamato in causa altre cinque squadre di serie A e una della cadetteria.

L’inchiesta penale “Prisma” il prossimo 10 maggio vivrà una giornata fondamentale. Dopo il rinvio fissato nell’udienza del 27 marzo scorso, il Gup, Marco Picco, si pronuncerà sulle questioni preliminari. In primis si discuterà la richiesta della Juventus e degli altri imputati, di spostare il processo. Secondo i difensori della Vecchia Signora, essendo il club quotato in Borsa, il dibattimento va svolto o a Milano, sede della Borsa, o a Roma che ospita i server di Piazza Affari. In ballo c’è il destino della Juventus e di 12 imputati per il quale è stato chiesto il rinvio a giudizio.

Juve: l’inchiesta Prisma madre di tutti i guai

Queste le contestazioni dei pm Marco Gianoglio e Mario Bendoni: manipolazione del mercato, false comunicazioni sociali, ostacolo all’esercizio delle funzioni di vigilanza, nonché emissione di fatture false. In questi giorni però c’è stata un’importante novità. Un’altra procura si è mossa sulle carte di Prisma: il distretto giudiziario di Roma. La Procura di Roma ha acquisito da Torino la documentazione relativa all’affare di mercato tra Roma e Juventus che portò Leonardo Spinazzola nella Capitale e Luca Pellegrini a Torino. A valutare la correttezza di questa operazione, come scrive gazzetta.it, sarà la sostituto procuratore Maria Cristina Calabretta. In primis, la pm cercherà di capire se tale trattativa di mercato sia servita, in modo illegittimo, a modificare i bilanci delle due società.

Spinazzola, Roma Juve
Soinazzola con l’Italia (lapresse, calciomercatoweb)

L’affare finito nel mirino di Piazzale Clodio ebbe luogo nell’estate 2019, più precisamente il 1° luglio 2019. Questa la nota della Juventus: “Juventus Football Club S.p.A. comunica di aver perfezionato con la società A.S. Roma S.p.A. i seguenti accordi: acquisizione a titolo definitivo del diritto alle prestazioni sportive del calciatore Luca Pellegrini a fronte di un corrispettivo di € 22 milioni pagabili in tre esercizi. Juventus ha sottoscritto con lo stesso calciatore un contratto di prestazione sportiva quadriennale fino al 30 giugno 2023; cessione a titolo definitivo del diritto alle prestazioni sportive del calciatore Leonardo Spinazzola a fronte di un corrispettivo di € 29,5 milioni pagabili in tre esercizi. Tale operazione genera un effetto economico positivo di circa € 26,6 milioni”.