Cucchi e il coraggio di Vialli: “Ricordo un momento in radio”

ULTIMO AGGIORNAMENTO 18:46

Il noto giornalista ed ex radiocronista Riccardo Cucchi ha rilasciato quest’oggi un’intervista parlando dello scomparso Gianluca Vialli

Una notizia tremenda, che ha suscitato emozioni forti e difficili da accettare. La scomparsa di Gianluca Vialli si aggiunge a quelle recenti di Sinisa Mihajlovic, Mario Sconcerti ed Edson Arantes do Nascimento, meglio noto come Pelé.

Cucchi e il coraggio di Vialli: "Ricordo un momento in radio"
Gianluca Vialli © LaPresse

Tutti uomini che, a modo loro, hanno segnato la storia di questo meraviglioso sport che chiamiamo calcio. Un gioco talvolta incomprensibile, capace di sorprendere e far innamorare milioni e milioni di persone in tutto il mondo. Una fonte di ispirazione tra le più potenti in assoluto e ciò è possibile proprio grazie a personaggi del valore umano di Vialli. L’ex attaccante di Cremonese, Sampdoria, Juventus e Chelsea era ricoverato da giorni in un ospedale di Londra e alla fine non è riuscito a sconfiggere quello che lui definiva il suo “ospite indesiderato“. Ma il sorriso non l’ha mai perso, oltre che la voglia infinita di lottare. Sono tantissimi, ovviamente, i messaggi di cordoglio di ex colleghi, giocatori, allenatori, tifosi. Tutti per una delle leggende del calcio italiano, che nel luglio 2021 conquistava insieme all’amico Roberto Mancini un Europeo magico con l’Italia.

Cucchi a Tv Play: “Vialli ha dimostrato che serve coraggio”

Anche il noto giornalista ed ex radiocronista Riccardo Cucchi, intervenuto ai microfoni di ‘Calciomercato.it‘ sul canale Twitch di Tv Play, si è espresso in merito a Vialli: “Una sua caratteristica era il coraggio. Lui osava, anche in campo, le sue giocate non erano mai banali“.

Cucchi e il coraggio di Vialli: "Ricordo un momento in radio"
Gianluca Vialli © LaPresse

Cucchi prosegue: “I gol erano frutto di intelligenza e abilità, ma soprattutto del coraggio. Ha dimostrato che bisogna averne, sia in campo che fuori. Io personalmente lo ricordo attraverso un momento in radio, quando sollevò al cielo la coppa all’Olimpico. Quello per lui, ma per chiunque, fu un momento magico. Per lui lo era ancora di più. Vincere quella coppa era una cosa a cui teneva tantissimo“.