Calcio Milan, Allegri a 360 gradi

ULTIMO AGGIORNAMENTO 16:41

MILANO – Massimiliano Allegri, nuovo tecnico del Milan, è protagonista di una lunga intervista, pubblicata nell’edizione odierna de ‘La Gazzetta dello Sport’. L’ex allenatore del Cagliari, non è intimorito dalla nuova avventura e sembra avere già le idee chiare sul come la affronterà: “Se fossi stato preoccupato non avrei accettato. Quando uno inizia una professione sogna di arrivare al vertice. Sa quanti miei colleghi vorrebbero allenare il Milan?. Sono convinto che starò benissimo. Sono curioso, non impaurito. Le sfide mi piacciono. Mi porrò come sono io, senza cambiare nulla. Entrerò cercando di capire un gruppo che ha vinto tanto ma ha ancora tanto da dare. Anche perché c’è una legge non scritta nel calcio: quello che hai vinto conta e rimane, ma alla fine la gente dimentica. Quindi bisogna cercare di tornare a vincere. Io sono convinto che questi giocatori possano ancora fare molto. E poi non è che ci siano tutti questi vecchi, ci sono giocatori esperti e ragazzi giovani. L’importante è avere le motivazioni giuste. E questa, anche se in carriera ha vinto tanto, non mi pare gente che vivacchia e si accontenta. Bisogna cercare di ripartire con entusiasmo”.

I SINGOLI ATTORI – Allegri ha poi parlato di alcuni elementi nello specifico, a volte discussi per prestazioni non all’altezza del loro nome: “Sono sicuro che Ronaldinho troverà altre motivazioni, credo proprio che resterà e sarà un bene. Tecnicamente è un giocatore fantastico. Mi aspetto che faccia più degli altri anni. Dove giocherà? Dietro le punte oppure esterno a sinistra. Dipenderà anche dalle situazioni e dalle partite, ma lui può giocare dove vuole. Huntelaar? E’ un buon giocatore, ma ha caratteristiche simili a quelle di Borriello e Inzaghi. Comunque io sono contento di quelli che ho, poi vedremo. Pato? Ha vent’anni e grandi potenzialità. I ragazzi non sono tutti uguali e i campioni neppure. Io mi aspetto che maturi e diventi uno dei migliori del mondo”.

OBIETTIVI – L’allenatore livornese classe 1967 cercherà di accontentare la società sugli obiettivi fissati ma pretenderà piena collaborazione da parte di tutti: “Cosa aspetto dai calciatori? Disponibilità e rispetto, nei confronti dell’allenatore e per i compagni. Cosa mi ha chiesto la società? Di arrivare fra le prime quattro e andare più avanti possibile in Champions”.