Ecco chi sarà il “post Leao”: l’indiscrezione in diretta

ULTIMO AGGIORNAMENTO 19:33

Non mancano spunti importanti sul panorama calcistico italiano e soprattutto sul futuro di Rafael Leao al Milan

Nella puntata odierna su Tv Play non si è parlato solo di arbitri e delle recenti dimissioni di Trentalange da presidente dell’Associazione Italiana Arbitri.

Individuato il post Leao
Rafael Leao ©LaPresse

Tiene banco, come sempre, il calciomercato ma una parentesi speciale è stata dedicata anche alla situazione dei talent scout italiani, impantanati in un sistema forse troppo statico. Sono stati tirati in ballo anche i nuovi talenti emersi durante il Mondiale in Qatar conclusosi da pochi giorni e che ha visto trionfare l’Argentina di Scaloni.

Nicolini: “Mudryk ha un talento importante…”

Intervenuto ai microfoni di calciomercato.it sul canale Tv Play, Carlo Nicolini, dirigente dello Shakhtar, ha espresso il suo parere sul calcio giovanile in Italia, senza però tralasciare la parentesi riguardante Rafael Leao e la sua possibile partenza da Milano:

Nicolini individua il problema del calcio italiano
Carlo Nicolini ©LaPresse

“Si sono interessati in tanti indirettamente a Mudryk, senza un’offerta ufficiale. Chiamate ce ne sono state tante. Credo che ad oggi i club italiani facciano fatica a prendere un profilo del genere, sia per il suo valore sia per la carenza di coraggio nell’investire su un profilo così. Magari il Milan vende bene Leao, capisce che Mudryk ha un talento importante e proveranno a prenderlo”.

Ci sono quindi spiragli per un colpo importante del Milan in ottica futura, tuttavia Nicolini ha poi sottolineato come in Italia i giovani non giochino abbastanza e non si scommetta su di loro:

“Noi chiediamo subito il risultato, un allenatore non è scemo nel non far giocare il giocatore forte, però sa che può avere molti alti e bassi e sa che a fine mese deve dire alla società quanti punti ha fatto. Da cinque in giù sei già a rischio esonero. Ovviamente il discorso è generale, non facciamo di tutta l’erba un fascio. Sappiamo poi che l’età media in campo in Italia era tra le più alte, qua per noi chi ha 22 anni è una promessa, all’estero i giovani sono quelli di 18/19 anni, i classe 2004 noi neanche li consideriamo. È vero che rispetto all’Inghilterra noi non abbiamo certe possibilità economiche, ma a maggior ragione dovremmo guardare certi giovani”.