Calcioscommesse Napoli / Quagliarella nega combine con la Samp e attacca Lavezzi: “Sudamericani invidiosi, ecco perchè me ne sono andato”

ULTIMO AGGIORNAMENTO 10:25
Fabio Quagliarella (Getty Images)

CALCIOSCOMMESSE NAPOLI QUAGLIARELLA SAMPDORIA GIANELLO JUVENTUS / Milano – Ha parlato lo scorso 16 giugno alla Procura Federale Fabio Quagliarella che agli inquirenti ha negato di essere a conoscenza di una presunta combine fra Sampdoria e Napoli, ultima gara del campionato 2009-10, sotto inchiesta dopo le rivelazioni dell’ex portiere partenopeo Gianello, Se sul fronte calcioscommesse non ci sono dichiarazioni rilevanti, spunti interessanti dall’interrogatorio dell’attaccante della Juventus pubblicato dal Corriere dello Sport, arrivano riguardo ai motivi che lo hanno spinto a lasciare Napoli: “Chiesi la cessione per motivi prettamente calcistici. Già durante il campionato vi erano state frizioni ed incomprensioni con alcuni dei compagni. Mi sentivo emarginato nel gioco della squadra e mi capitava di accorgermi che qualche compagno faceva di tutto per non passarmi la palla. Non mi sentivo compreso e sostenuto dalla società, ma mai avrei pensato di interrompere così bruscamente dopo solo un anno il mio rapporto con il Napoli. Al ritorno in Italia, appresi persino che le trattative del Napoli con la società russa del Rubin Kazan erano ad un passo dal concludersi e questa fu la goccia che fece traboccare il vaso.  Tale sensazione nasceva anche dal senso di isolamento che avvertivo creato attorno a me dal gruppo dei sudamericani (Lavezzi, Gargano, Campagnaro, etc), forse perchè costoro sentivano ed invidiavano il maggiore affetto che i tifosi spontaneamente mi avevano subito riservato, magari anche perchè napoletano e non solo perchè attaccante di valore nazionale”. Poi nello specifico sulla gara con la Sampdoria: ” Per i nostri avversari vincere era necessario per andare in Champions League. Per noi era una partita priva di valore di classifica. Ma, come detto, per me era importante anche per quell’obiettivo economico. Durante la partita, feci di tutto per segnare. Il loro portiere fece miracoli e mi parò due tiri con i quali ero certo di poter segnare. Matteo Gianello è stato un buon compagno di squadra, che accettava con serietà il suo ruolo di terzo portiere quasi mai convocato per le partite. Non ricordo di aver parlato con Gianello della partita Sampdoria-Napoli, ne ho notato comportamenti “anomali” da parte sua”.