VIDEO Chi l’ha visto? Che fine ha fatto il giustiziere dell’Italia

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Ahn (Getty Images)

VIDEO CHI L’HA VISTO? CHE FINE HA FATTO IL GIUSTIZIERE DELL’ITALIA/ Roma – Per la puntata odierna della nostra seguitissima rubrica “Chi l’ha visto?” ci sposteremo molto ad est, più precisamente nel luogo che oggi chiamiamo Cina ma che ai tempi di Marco Polo era conosciuto come Catai. È proprio qui che ha trovato fortuna, seppur limitatamente visto che ve ne stiamo parlando nella nostra rubrica, Ahn Jung-Hwan, mattatore dell’Italia in uno dei più discussi Ottavi di Finale della storia dei Mondiali di calcio. Nato a Paju, Korea del Sud, il 27 gennaio del 1976, quello che è conosciuto ai più semplicemente come Ahn, inizia la sua carriera nel Busan, squadra della sua Nazione dove, segnando 27 gol in un anno e mezzo, attira l’attenzione degli osservatori del Perugia di Gaucci che lo acquistano e gli danno l’occasione di segnare nel campionato di Serie A. Più che la sua scarsa vena realizzativa però, nonostante 5 reti in 30 presenze non lasciavano presagire il possibile sviluppo di un campioncino in erba, è stato paradossalmente il gol più importante della sua carriera a privarlo di una possibile fama futura. Fu sua infatti la rete del 2-1 che estromise la Nazionale Azzurra dai Mondiali 2002, nella partita che non verrà mai dimenticata da tutti i calciofili del Bel Paese a causa dello scellerato arbitraggio di Byron Moreno. Il suo presidente, Luciano Gaucci, rescisse immediatamente il contratto che legava l’attaccante agli umbri, dicendo di non voler pagare un salario a colui il quale aveva rovinato il calcio italiano. Seguono due ottime annate in Giappone, nella K-League, dove Ahn dimostrerà di avere un buon feeling con il gol segnando prima 14 e poi 16 reti negli Shimizu S-Pulse prima e negli Yokohama Marinos poi, e ritentò la scalata al calcio europeo firmando con i francesi del Metz ma la sua dose di fortuna doveva essersi esaurita, esultò infatti solamente 2 volte nella stagione 2005-2006 in Ligue 1, ed altrettante in Bundesliga nelle fila del Duisburg l’anno dopo alché, mestamente, tornò in Asia, nella sua Nazione, dove prima il Suwon Bluewings, e poi la sua ex squadra, il Busan, si sono liberati frettolosamente di lui. Forse una lettura di Mastro Don Gesualdo fatta ai tempi della sua avventura italiana è tornata ad illuminarlo nell’estate 2009, Ahn infatti mise da parte l’ambizione e pensò che se non riusciva ad essere un rapace dell’area di rigore nemmeno in Korea del Sud, forse l’unico Stato provvisto di palloni da calcio nel quale ce l’avrebbe potuta fare era la Cina e approdò nel Dalian Shide, suo attuale club, del quale è diventato capitano e stella, con le sue 18 reti in 65 partite…un vero bomber!
Prima di lasciarvi con il malinconico video dell’ultima partita italiana di Korea2002 siglata decisa proprio, in combutta con il direttore di gara, dal nostro protagonista, un ultima serie di dati: Ahn ha giocato nella sua rappresentativa nazionale 71 volte, segnando 17 gol, ecco quello più importante: