CALCIOMERCATO MILAN BERLUSCONI DICHIARAZIONI / MIlan – Alla conquista dello scudetto numero 18 in casa Milan si pensa già al mercato. Con l’operazione Ganso quasi portata a termine ci pensa il presidente rossonero Silvio Berlusconi a chiarire ulteriormente i prossimi movimenti sul mercato della società milanese. Queste le parole del numero 1 di Via Turati rilasciate a Milan Channel e riportate anche da Gazzetta.it: “Mai parlare di scudetto prima di averlo sulle maglie, quindi non ne parlo. Spero di poter festeggiare prestessimo e credo succederà. Parlo però di una squadra che nonostante l’assenza di 3 punte, Ibra, Inzaghi e Pato, è riuscita a sostituirle abbastanza bene. Abbiamo vinto con merito col Bologna: abbiamo avuto 5-6 occasioni da gol, ma i vari Robinho e altri non ne hanno approfittato. Una punta vera ce l’avrebbe fatta. Il gol scudetto? Potrebbe segnarlo anche Abbiati. Ci manca un punto, e non farlo in tre partite sarebbe sfortuna. Credo potremmo farcela. Pato? E’ già consacrato. E’ giocatore dal grandissimo talento, deve solo mettere a punto la posizione in campo. Ama partire da dietro, sulle ali, e 7 volte su 10 non riesce ad arrivare sulle soglie dell’area dove è letale. Dovrebbe essere una prima punta e non una seconda. E quello che gli dico ogni volta che lo vedo. Allegri? Può continuare la serie dei nostri grandi allenatori, ne ha tutte le caratteristiche sia tecniche che umane. Può portarci a importanti successi. Il Milan quest’anno ha rispettato il bel gioco ma manca ancora il possesso palla. Bisogna fare allenamenti precisi perché è una questione di concentrazione. Io da allenatore, quando allenavo i ragazzini che ho portato a vincere tutti i campionati, riuscivo ad arrivare a 20 passaggi. E non è vero che questa cosa dispiace al pubblico, che finisce per sottolineare il possesso con gli applausi. Il Milan per ora non lo sa fare. E’ inaccettabile dare 2-3 occasioni agli avversatri negli ultimi 5′ quando siamo avanti 1-0.” Sul mercato rossonero Berlusconi chiosa così: “Il Milan è sempre stata una squadra che ha cercato i grandi campioni ma ha cercato di averne 11, ora 20. Il campione non fa la squadra e noi riusciamo a vincere anche senza. A tutti piacciono Ronaldo e Messi, ma il calcio spagnolo è favorito da un diverso regime fiscale e non è possibile entrare in competizione con queste squadre per sottrarre loro campioni. Non è un caso che le prime squadre siamo due spagnole. Nel calcio si spende molto ma si può non vincere, mentre per vincere bisogna spendere molto. Noi come famiglia abbiamo fatto sacrifici enormi per il Milan: negli ultimi anni abbiamo investito oltre 50 milioni di euro l’anno, nell’ultima stagio9ne oltre 70. Ho fatto tanti regali ai tifosi e continueremo in questa cosa.”
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