DUNGA JUVENTUS FIORENTINA MELO – “E’ belÂlo sapere che finalmente tutÂti apprezzano il mio Felipe“, esordisce così Carlos Dunga in una lunga intervista rilasciata a ‘Tuttosport’ per presentare la partita di sabato sera Juventus-Fiorentina, dove il ‘suo’ Melo sarà ancora una volta colonna portante dei bianconeri.
Lei è stato l’unico a non abÂbandonarlo mai, anche quando lo scorso anno fatiÂcava a inserirsi nella JuÂventus.
Felipe oltre che un ragazzo in gamba è un campione. VeÂderlo giocare così bene, come ai tempi della Fiorentina, mi fa un grande piacere.
Lei lo conosce bene: cos’è cambiato in una estate?
Beh, la Juve ha cambiato molto… Di sicuro il nuovo ambiente e il nuovo gioco lo hanno aiutato a esprimersi sui suoi livelli. Per Felipe sentire la fiducia di tecnico e compagni è fondamentaÂle.
Lo ha aiutato anche lei in estate, nel momento di masÂsima delusione post MonÂdiale, a non lasciare il calÂcio?
Ci siamo sentiti, come ci sentiamo spesso adesso. L’eÂliminazione lo aveva abbatÂtuto, è vero. Felipe però è troppo innamorato del calcio, sapevo che non poteva molÂlare tutto.
Il paradosso è che adesso che gioca bene nella Juve non è più nel Brasile.
Per me Felipe meriterebbe una nuova chance in NazioÂnale. Non vado oltre, però: è giusto che Menezes chiami i giocatori adatti per il suo tiÂpo di calcio. Non mi piace parlare delle scelte degli alÂtri.
Felipe cosa le racconta delÂla nuova Juve?
E’ soddisfatto del rapporto che ha instaurato con Del Neri e con il nuovo gruppo. Per il resto è sempre lui: un ragazzo innamorato del palÂlone che vuole vincere semÂpre.
Lei la Juve la considera da scudetto?
Il campionato è equilibrato. La Juventus se la giocherà fino alla fine con tutte le alÂtre. Compresa l’Inter, che presto risalirà .
Perché tanta fiducia nell’InÂter?
E’ una squadra con caratteÂre. Benitez sta pagando i troppi infortuni e il post Mondiale. Leggo tante critiÂche a Maicon: è stato decisiÂvo per 5 anni, un calo è norÂmale. E’ un essere umano. Lo stesso Barcellona, seppur fortissimo, non sta giocando come in passato.
Tornando alla Juve: molti definiscono l’attuale cenÂtrocampo ( Krasic- Melo-Aquilani- Marchisio) tra i più forti d’Europa.
E’ sicuramente uno dei più attrezzati. Aquilani e Felipe si integrano bene. E KraÂsic…
Krasic ha stupito anche lei?
In Russia l’ho visto giocare diverse volte e non era così devastante. Il sistema di gioÂco della Juve ne sta esaltanÂdo le qualità . Se fossi ancora ct del Brasile proverei a naÂturalizzarlo…
Alla Juve viene accostato anche il baby brasiliano Neymar.
Ottimo attaccante: veloce e tecnico.
Neymar ha solo 18 anni: è pronto per un salto così grande?
Ha grandi qualità , però è un ragazzino. Dipende sempre da come si ambienta. Per caÂpirci: non si può pensare che Neymar risolva tutti i proÂblemi. Può essere un valore aggiunto in un contesto orÂganizzato. Io ci scommetteÂrei.
Che dice dell’ultima nottaÂta di Ronaldinho?
Bisogna vedere come sono andate davvero le cose. TanÂte volte si esagera. L’imporÂtante è sempre il rendimento in campo.
Da questo punto di vista non va meglio a RonalÂdinho…
Il Milan ha tanti campioni e Allegri fa bene a fare le sue scelte.
A Ronaldinho è successo il contrario di Melo: poco utiÂlizzato nel club ma richiaÂmato nella Seleçao.
Ogni ct ha le proprie idee. Non dimenticate però che ora in Nazionale non può anÂdare Kaká
Fonte: www.calciomercato.it