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Manchester City, Aguero su Balotelli nel suo libro: rivelazioni pazzesche

Balotelli (Getty Images)

MANCHESTER CITY AGUERO SU BALOTELLI NEL SUO LIBRO RIVELAZIONI PAZZESCHE/ Manchester (Regno Unito) – È uscito esattamente questa mattina, con prefazione di Lionel Messi, il libro “Sergio Kun Aguero: Born to rise – My Story”, nel quale l’attaccante dei Citizens svela molti particolari della sua crescita come calciatore, e sui particolari più interessanti avvenuti dietro alle telecamere, sino a dentro lo spogliatoio delle sue squadre. Essendo noi italiani è ovviamente la parte su Balotelli quella che più ci interessa, ed ecco uno stralcio delle parole dell’argentino su SuperMario, come riportato da Mirror.co.uk: “Mi manca ancora Mario al City anche se spesso ci mandava ai pazzi. Lui faceva cose strane perchè pensava di poterlo fare e noi sapevamo che era un pochino matto, ma solo quando voleva esserlo. Molti dei suoi comportamenti provengono dal fatto che lui era un po’ diverso da tutti e forse si sentiva insicuro, ci diceva sempre che nessuno gli voleva bene, e non credeva a nessuno se gli si diceva che non era vero, nessuno sapeva della maglia indossata contro lo United (la famosa ‘Why always me?’ -ndr) altrimenti gliela avremmo fatta levare ma quando l’ho vista gli ho detto che se avesse fatto meno cose la gente non ce l’avrebbe avuta con lui. Una mattina stavamo facendo colazione e lui aveva in mano un giornale con la foto di quella maglietta, e le spiegazioni a lato del ‘perché sempre lui’, ma disse ‘Non ho mai fatto queste cose’ ed io pensavo ‘ma se ci sono foto che lo provano!’. Alle volte quando andavamo nel campo di allenamento lui tirava via i palloni solo per dare noia oppure tirava il formaggio alla gente mentre eravamo a tavola. Ogni tanto dalla reception gli dicevano che la polizia voleva parlargli ma lui rispondeva semplicemente ‘fan…o la polizia’ per poi ricordare di aver guidato davanti a loro velocemente. Non me lo dimenticherò mai però il giorno del primo scudetto in 44 anni per il City, è stato lui a darmi l’assist che attendevo da una partita, sembrava avessi due piedi sinistri quel giorno e stavo giocando come un cane ma ho tirato con tutta la forza che avevo e poi sono impazzito”.

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Pubblicato da
Luciano Luca Grassi

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