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Mondiali 2014 / Buffon corregge il tiro: “I vecchi sono i punti fermi”

MONDIALE 2014 BUFFON CORREGGE IL TIRO: “I VECCHI SONO I PUNTI FERMI” / MILANO – A mente fredda e dopo qualche giorno Gigi Buffon ritorna sulle parole che hanno infiammato il dopo gara di Italia – Uruguay. Ad un intervista al Corriere della Sera il portiere della nazionale aggiusta il tiro ma restando sempre della sua idea: “Spesso i giovani vengono caricati di grandi aspettative ma sotto c’è molta fragilità. Sento dire dal 2010 che l’Italia è vecchia, ma se un giovane ha il talento per diventare un campione non lo mandi in Nazionale dopo tre o quattro partite, gli fai arare i campi della Serie A. Io ho giocato in Nazionale due anni dopo l’esordio e mi sono reso conto che si trattava di un onore e di un impegno non semplici da sostenere. Adesso un ragazzo dopo tre partite buone è in Nazionale e dà per scontato tutto”. Il riferimento è a Balotelli? “Non ho mai avuto paura a esprimermi – continua il capitano azzurro -. Spesso le cose mi escono come starnuti. Ho espresso un concetto di cui sono convinto ancora adesso. Ma in vent’anni di carriera non ho mai attaccato un compagno. Figuriamoci se avrei potuto farlo in un momento come quello. E Balotelli, a 24 anni, non è certo un giovane. Mario è un ragazzo che ha tantissime pressioni, ma se avessi qualcosa da dirgli lo fare in modo diretto. Quando avevo 24 anni mi dava fastidio quando qualcuno voleva fare il fratello maggiore o il papà con me. I consigli devono darglieli i suoi familiari”. Poi analizza anche i motivi della disfatta azzurra: “Fattori ambientali, come il caldo valgono per tutti . spiega sempre al Corriere della Sera-  ma forse molti di noi erano anche logori da un punto di vista fisico. La vittoria iniziale ci ha illuso. Prima di questo Mondiale l’Italia si era fatta apprezzare per il bel gioco, qui sembravamo una squadra senza idee. Non è una critica a Prandelli che persona perbene e un ottimo tecnico e mi è dispiaciuto che si sia dimesso. Ha riavvicinato la gente alla nazionale con pazienza, sentimento e volontà. In questo ha vinto. L’idea di proporre un nuovo modo di giocare con gli uomini che avevi a disposizione, era giusta. In tre competizioni, siamo arrivati due volte sul podio”. Una battuta anche su Cassano: “Cassano si è comportato bene, con i suoi pregi e i suoi difetti. Sono disarmato di fronte a questo voler seminare zizzania”.

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Pubblicato da
Davide Ritacco

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