I CASI – “Non c’è un errore più grave, lo sono tutti – continua Cesari -, anche perché sono tutti determinanti per quanto riguarda il risultato. Il gol annullato a Pato a Cesena poteva riaprire la partita. Il rigore non dato ad Eto’o in Inter-Udinese poteva chiudere la partita e poi l’ammonizione per simulazione è un provvedimento che non esiste. Juve-Samp è finita 3-3, ma il risultato è viziato da due gol irregolari. In Genoa-Chievo, c’era un rigore su Sculli che avrebbe portato anche all’espulsione di un giocatore clivense. Per non parlare della Fiorentina, penalizzata in due giornate su due. Gli errori così distribuiti, ci sono stati nel 50% delle partite in programma, devono far ragionare”.
BRASCHI – Nel mirino il nuovo designatore della serie A, l’ex arbitro Stefano Braschi: “Ha impiegato 19 arbitri in 20 partite, escludendo il solo Rizzoli. Ha provato, ma non mi sento di dargli nessuna responsabilità. Vuol dire che il patrimonio ricevuto non è all’altezza. Adesso, però, mi aspetto una presa di posizione da parte sua”, ha concluso Cesari a Calciomercato.it.
Fonte: Alessio Lento per Calciomercato.it
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