Sebastiani: “Con la Juve tante operazioni, ma sono tranquillo”

ULTIMO AGGIORNAMENTO 18:25

Il Presidente del Pescara Sebastiani ha parlato a Play TV della questione plusvalenze legata alle operazioni con la Juventus 

Continua ad essere centrale la questione plusvalenze Juventus, ancor di più dopo il comunicato ufficiale di ieri della FIGC e la successiva risposta del club bianconero.

Play TV calciomercato.it
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Intanto il Presidente del Pescara, Daniele Sebastiani, è intervenuto ai microfoni di calciomercato.it nella trasmissione TVPlay, soffermandosi sulla questione plusvalenze e sulle indagini che vedono coinvolte le operazioni fatte con la Juventus. Di seguito le sue parole: “E’ una sorpresa per tutti e ci sta che si voglia rimettere mano a questa storia legata alla Juventus. Noi eravamo e siamo tutt’ora tranquilli. Questa cosa riguarda le operazioni con la Juventus e devono spiegarci quali sarebbero le anomalie. Noi abbiamo incassato soldi e bonus, non c’è stato scambio di figurine. Sono tranquillo per quanto riguarda le mie operazioni. Stamattina col legale ho letto le cose che saranno contestate. Se non si possono più vendere neanche i propri giocatori, allora meglio consegnare tutto ad altri”.

Il Presidente Sebastiani a TVPlay:

Il Presidente del Pescara ha proseguito: “Hanno riaperto questa cosa per le carte inviate dalla procura di Torino. Sono problemi della Juventus.

ex dirigenza Juventus
ex dirigenza Juventus

Le nostre operazioni sono state fatte tenendo conto del valore del giocatore. Il tempo ci ha dato ragione.  Mi si contesta Brunori, ma poi sento dire anche che merita di giocare a livelli più alti. Se mi viene detto ‘Brunori non valeva niente e abbiamo dato due milioni e otto’ vuol dire che non capisce niente. Contestano anche Mancuso e altri calciatori. Chi li ha acquistati, li ha venduti a cifre più alte. Se uno è bravo a creare giocatori e vendere…”. Sul tema sostenibilità: “La sostenibilità la dobbiamo guardare. Se un club di serie B, se va bene, può arrivare a 12 milioni e ne spende di più, qualcuno quei soldi li deve pur mettere”.