“Attente valutazioni”, la vittoria non basta: Inzaghi trema

ULTIMO AGGIORNAMENTO 10:34

Nonostante l’ultima roboante vittoria, con i nerazzurri che si sono avvicinati al Milan, la posizione del tecnico Inzaghi resta precaria

Un 6-1 per scacciare i fantasmi. Una goleada che, per lo meno temporaneamente, rappacifica la squadra nerazzurra col suo popolo. Dopo il gande spavento per il gol subìto da Lykogiannis al 22′, l’Inter si è sbloccata sommergendo di gol il Bologna e dando respiro alla sua classifica.

Robin Gosens ed Edin Dzeko
Robin Gosens ed Edin Dzeko © LaPresse

In una giornata che ha già visto gli stop del Milan a Cremona e della Roma a Reggio Emilia contro il Sassuolo, e la sconfitta dell’Atalanta a Lecce, la Beneamata recupera punti a tre delle dirette rivali nella corsa scudetto/ Champions League. Il clima attorno a Simone Inzaghi però, resta pesante.

Inzaghi-Inter, aria di addio: le mosse del club

Simone Inzaghi preouccupato
Simone Inzaghi © LaPresse

Sento da più parti che Inzaghi non sarà più l’allenatore nella prossima stagione. Se questo è il segnale, all’Inter staranno facendo delle attente valutazioni”. Parole e musica di Roberto Pruzzo, ex grande bomber della Roma tricolore nel 1982-83. Il temporaneo balzo al quarto posto in classifica, in attesa delle gare di Lazio e Juventus di giovedì sera, nonchè il passaggio agli ottavi di finale di Champions League evidentemente non sono sufficienti a rendere stabile la posizione del tecnico. Del resto, sono recentissime le esternazioni insoddidfatte di Beppe Marotta sul fatto che la squadra in trasferta prenda troppi gol. E sull’incapacità di portare a casa dei risultati utili dagli scontri diretti.

Il distacco abissale accumulato dal Napoli – 11 punti – nonchè la sensazione che la squadra possa non essere realmente competitiva per una rimonta che comunque resta difficilissima, avrebbero convinto i dirigenti a guardarsi intorno. Alla fine di questa stagione Marotta potrebbe dare il benservito al tecnico piacentino, che paga anche una prima parte di stagione disputata senza l’apporto del suo bomber principe, quel Romelu Lukaku che ha disputato appena 4 gare di campionato su 14. Tuchel, Pochettino e Joachim Löw restano i profili papabili per un avvicendamento alla guida della squadra nerazzurra a fine anno.