“Solito servilismo”: dopo Juve-PSG esplode la polemica

ULTIMO AGGIORNAMENTO 10:29

La sconfitta della Juve contro il PSG, la quinta in sei gare di Champions, ha scatenato l’ennesima polemica della stagione

Una sconfitta onorevole. Soprattutto considerando le tantissime assenze e, tutto sommato, anche le poche motivazioni per il match. A maggior ragione nella ripresa, quando si è andata materiallizzandosi la goleada del Benfica ad Haifa. La Juve perde col PSG dei grandi campioni tenendo bene il campo per buona parte della gara, ma resta comunque un dato statistico inquietante.

Kylian Mbappe esultanza
Kylian Mbappe © LaPresse

La sconfitta dell’Allianz Stadium ha rappresentato il quinto ko in sei gare di Champions League:un piccolo record negativo, difficilmente eguagliabile o superabile in futuro, per il club bianconero. Nonostante si siano visti dei progressi da parte di qualche singolo, ed anche in termini di spirito di squadra, una sconfitta è comunque una sconfitta. E va assoribita ed analizzata. È quello che ha fatto, con la solito spirito critico, il giornalista Paolo Bargiggia dal suo profilo ufficiale Twitter.

Bargiggia spegne i ‘facili entusiasmi’

Arek Milik in azione
Arek Milik © LaPresse

La Juventus approda in Europa League nonostante questa sera abbia perso la quinta partita su 6 disputate nel girone. E vinto solo a Torino con i semi dilettanti del Maccabi Haifa. Eppure per i commentatori tv, con il PSG è stata buona Juve.
#solitoservilismo“. Questo lo status di un tagliente Bargiggia, postato proprio alla fine del match dell’Allianz Stadium.

Al di là del giudizio su cosa abbiano effettivamente lasciato intendere i telecronisti a proposito della bontà della prestazione bianconera, più di qualche tifoso si interroga sulla gara di ieri sera. C’è chi non ha perso occasione per attaccare qualche singolo – come Federico Gatti, travolto da Mbappé nel primo gol parigino- ma anche chi ha segnalato che si è giocato senza tantissimi titolari. E con molti ragazzi della Juve NextGen entrati a gara in corso. Insomma, forse non è la gara giusta per attaccare i giocatori o l’allenatore.