Il fallimento di Allegri (e Agnelli): ora rivoluzione senza precedenti

ULTIMO AGGIORNAMENTO 7:59

Mezza Juventus destinata all’addio. A rischio anche il presidente, con John Elkann che da tempo progetta la sua sostituzione

Nel post Maccabi, Andrea Agnelli ha attaccato la squadra scagionando in larga parte Allegri. Scagionando in realtà se stesso, primo responsabile del disastro Juve. Dalla cacciata di Marotta, poi mai sostituito e che doveva fare da aprire la strada ai quarantenni, a Cristiano Ronaldo fino alla richiamata del tecnico livornese a cui i due danni da disoccupato hanno fatto malissimo: dal 2018 ad oggi, il presidente bianconero ha sbagliato tutte le scelte più importanti, affossando il club sia sul piano sportivo che economico, vedi i 254 milioni di passivo dell’ultimo bilancio.

Rivoluzione Juventus: da Allegri-Agnelli a Bonucci
Andrea Agnelli ©LaPresse

Il fallimento di Allegri, scadente e vuoto anche a livello comunicativo, è dunque soprattutto il fallimento di Agnelli. E ora si preannuncia una rivoluzione senza precedenti, che appunto in primis può travolgere proprio il numero uno della società. Da tempo il cugino John Elkann vuole spodestarlo, considerando chiuso il suo ciclo al timone del club. Un Agnelli non si può licenziare, non si può esonerare come accadrà con Allegri (il ritiro, del resto, è l’anticamera dell’esonero…), ma spostare altrove sì. Alla presidenza lo stesso John oppure un suo uomo di fiducia, e poi azzerare tutto o quasi il comparto tecnico. Allenatore e dirigenti, con Arrivabene il solo a salvarsi perché ‘espressione’ diretta di Elkann, a cascata la rosa.

Riguardo ai calciatori, gli addii a giugno potrebbero essere davvero numerosi. Nel reparto arretrato, per esempio, i sicuri di restare a Torino sono solo i brasiliani Bremer e Danilo. Bonucci e Rugani hanno un altro anno di contratto, ma entrambi sono evidentemente avventura. Il primo anche a fine carriera. A rischio taglio pure il ‘fido’ di Allegri De Sciglio e Federico Gatti, travolto dai grossi problemi della squadra. Il centrale ex Frosinone potrebbe essere girato in prestito altrove o utilizzato come pedina di scambio. Decisivo sarà comunque il parere del nuovo allenatore. Partiranno sicuramente, invece, gli altri ‘senatori’ Alex Sandro e Cuadrado. tutti e due in scadenza di contratto.

Per quanto concerne il centrocampo, quelli che dovrebbero restare a Torino sono Locatelli, Miretti, Kostic e Paul Pogba. Rabiot sarà ‘scaricato’ a zero, Paredes difficilmente riscattato se continuerà ad essere il calciatore attuale. McKennie si cercherà di piazzarlo all’estero. Per Fagioli, invece, vale il discorso Gatti: dipenderà da chi siederà in panchina.

Calciomercato Juventus, Vlahovic e Chiesa punti di partenza del nuovo ciclo

Rivoluzione Juventus: Vlahovic non rischia
Dusan Vlahovic ©LaPresse

Non sta rendendo più e meno dei suoi compagni, ma la rivoluzione della Juventus non colpirà Vlahovic. Idem Chiesa. Da loro dovrà partire il nuovo ciclo. Possibile conferma per Soule, uno dei pochissimi a salvarsi nella disfatta Champions in Israele, e Milik. Il polacco ha impattato benissimo e riscattarlo costerebbe ‘solo’ 7 milioni. Saluteranno i compagni di reparto Di Maria (in scadenza e ieri infortunatosi di nuovo) e il grande flop Moise Kean.