“E’ stato un errore”: Zhang di nuovo nel mirino

ULTIMO AGGIORNAMENTO 10:29

La ricapitalizzazione da 100 milioni che Zhang ha stabilito non cancella, secondo qualcuno, l’errore di mercato fatto la scorsa estate

Già in difficoltà nei verdetti del campo – l’Inter ha già perso tre gare in campionato, e in Champions si avvicina il momento decisivo – il club di Steven Zhang affronta da tempo anche una difficile situazione finanziaria.

Marotta e Zhang insieme
Marotta e Zhang © LaPresse

Dopo aver sottoscritto il bond da 415 milioni col fondo americano Oaktree, forse qualcuno aveva pensato di poter mettere una pietra sopra le limitazioni di movimento, in termini di mercato, che il club era in grado di fare. Gli stessi limiti che poi erano stati tutto sommato alla base della volontà di Antonio Conte di abbandonare il progetto all’indomani del tricolore vinto, tornano ora – o forse non se ne sono mai andati – in tutta la loro impellenza. L’uomo di Suning è dovuto intervenire con un aumento di capitale. Che però non cancella quello che secondo alcuni è stato un grave errore compiuto nel mercato estivo.

Inter, Skriniar via a prezzo di ‘saldo’?

Milan Skriniar Calciomercato
Milan Skriniar © LaPresse

I 100 milioni di euro che Zhang sta mettendo nell’Inter, servono per tirare a campare. La gestione Skriniar è un errore. Che è iniziato questa estate e finirà chissà quando. O è stata una trattativa immaginaria quella col PSG. Oppure, se è vero che ha avuto un’offerta da 60 milioni rifiutata… ma questa proposta non è mai arrivata. Perché il club parigino, visto che gli scade il contratto a giugno 2023, si è spinto fino a 30-35 milioni“, sostiene con convinzione Sandro Sabatini dai microfoni di Radio Radio.

Lo scenario, in vista del mercato di riparazione, viene dipinto a tinte fosche. “A gennaio, se Skriniar non firma il rinnovo di contratto con l’Inter, se tutto va bene ti arrivano 20 milioni per la sua cessione”, incalza Sabatini. La piazza è già in fibrillazione. Quella che sarebbe dovuta essere la stagione del riscatto – e tecnicamente ancora lo può essere – rischia di trasformarsi, per vicende di campo e societarie – in una delle più difficili del recente passato nerazzurro. Intanto, già le prossime due gare diranno molto sulla competitività del gruppo allenato da un traballante Simone Inzaghi.