Allegri ne ha per tutti: “In Italia c’è una brutta abitudine”

ULTIMO AGGIORNAMENTO 18:23

Massimiliano Allegri a gamba tesa sui giovani: il tecnico della Juventus commenta lo stato di salute del calcio italiano

È ancora forte la delusione per la seconda esclusione consecutiva dell’Italia dai Mondiali di calcio. Un risultato che – inevitabilmente – ha riacceso la discussione sulla gestione dei giovani talenti nel nostro paese.

Massimiliano Allegri
(Massimiliano Allegri ©LaPresse)

La Federazione Italiana Gioco calcio e la Lega di Serie A si sono dette pronte ad introdurre riforme atte a dare maggior spazio ai giovani talenti italiani che, allo stato attuale, faticano ad emergere. In merito è intervenuto anche Massimiliano Allegri, tecnico della Juventus secondo cui in Italia “si tende a bollare come campioni i ragazzi dopo due, tre partite”.

Secondo l’allenatore toscano, da diversi anni in Italia si tende a “considerare campioni dei ragazzi dopo due, tre partite giocate”. Ma “così bruciano le tappe” spiega Allegri, secondo cui “a 20 anni un calciatore non può avere la maturità di uno che ne ha 28” ha dichiarato l’allenatore in occasione della chiacchierata al Festival dei Giovani organizzato a Gaeta.

Massimiliano Allegri
(Massimiliano Allegri ©LaPresse)

Calcio italiano in crisi, Allegri sui giovani

Infine, Massimiliano Allegri ha parlato anche dell’importanza dei risultati nel mondo del calcio: “Le vittorie sono tutte belle, ricordo con piacere sia il campionato di Serie C vinto col Sassuolo che il primo scudetto. Le sconfitte – invece – sono tutte brutte, alcune più di altre, perché ti rimangono i rimpianti di non aver fatto qualcosa diversamente”.