UFFICIALE Plusvalenze: deferite Juventus e Napoli

ULTIMO AGGIORNAMENTO 21:14

Inchiesta plusvalenze. La Figc deferisce 11 società, incluse Juve e Napoli, e 61 tra dirigenti e amministratori

Sono arrivate le prime notifiche di deferimento da parte della Procura della Figc, nei confronti di 11 club tra Serie A e Lega Pro. Nel mirino della Federazione, la contabilizzazione di alcune plusvalenze, ritenute ‘eccedenti in misura da incidere sui requisiti federali per il rilascio della Licenza Nazionale’.

Allianz Stadium Juventus FIgc Plusvalenze
Allianz Stadium ©LaPresse

La Figc ha elencato le società coinvolte, dichiarando di aver deferito anche 61 persone, tra dirigenti e amministratori. Di seguito il comunicato ufficiale della Federazione.

Caso Plusvalenze, la nota della Figc: deferite Juve, Napoli e Sampdoria

Plusvalenze Figc
Palla Serie A ©LaPresse

“Il Procuratore Federale, espletata l’attività istruttoria in sede disciplinare ed esaminati gli atti del procedimento, ha deferito dinnanzi al Tribunale Federale Nazionale Sezione Disciplinare, le Società Juventus, Sampdoria, Napoli, Pro Vercelli, Genoa, Parma Calcio, Pisa, Empoli, Chievo Verona, Novara Calcio, Pescara a titolo di responsabilità propria, ai sensi – prosegue la Figcdell’art. 31 comma 1 del Codice di Giustizia Sportiva, per avere contabilizzato nelle Relazioni finanziarie plusvalenze e diritti alle prestazioni dei calciatori per valori eccedenti quelli consentiti dai principi contabili in misura tale da incidere significativamente, per alcune delle predette Società, sui requisiti federali per il rilascio della Licenza Nazionale, violando in tal modo anche l’art. 31 comma 2 del Codice di Giustizia Sportiva”.

I club, sono stati ritenuti diretti responsabili: “Le stesse Società sono state deferite a titolo di responsabilità diretta, ai sensi dell’art. art. 6, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva, per gli atti e comportamenti posti in essere da propri soggetti apicali dotati di potere di rappresentanza e per responsabilità oggettiva, ai sensi dell’art. art. 6, comma 2, del Codice di Giustizia Sportiva, per gli atti e comportamenti posti in essere da soggetti apicali non dotati di poteri di rappresentanza”.