Coronavirus, la paura dei giocatori: “Chiediamo garanzie”

ULTIMO AGGIORNAMENTO 14:03

Liga, il Coronavirus continua a fare paura. I giocatori dell’Eibar emanano un comunicato: “Siamo privilegiati, ma abbiamo paura”.

Liga (Getty Images)

Il Coronavirus continua a fare paura. In Francia e in Olanda i campionati sono stati sospesi, mentre in Germania si potrebbe presto ripartire a giocare. Dalla Spagna invece arriva la voce dei giocatori dell’Eibar, che non nascondono il timore di riprendere il campionato.

LEGGI ANCHE >>> Ripresa campionato, proposta clamorosa | Partite con tempi da 30 minuti

LEGGI ANCHE >>> Ripresa campionato, ko per infortunio | Salta il nuovo inizio della stagione

Coronavirus, Eibar chiede garanzie

In Spagna continuano ad esserci dubbi e polemiche sulla ripresa del campionato. A riguardo appunto si sono espressi giocatori e lo staff tecnico dell’Eibar, che hanno pubblicato un comunicato esprimendo il loro stato d’animo a pochi giorni dalla ripresa degli allenamenti.

Per le ultime notizie sul campionato italiano e non solo —> clicca qui!

“Siamo dei privilegiati, ci divertiamo giocando ed allenandoci, ma siamo prima di tutto persone. E la situazione sanitaria ci preoccupa. Tanti lavoratori sono tornati alle loro attività con molta meno attenzione e mezzi sanitari di noi: è vero e non è giusto. Abbiamo paura di iniziare un’attività nella quale non possiamo rispettare la prima raccomandazione di tutti gli esperti: il distanziamento fisico. Ci inquieta il rischio di poterci contagiare e di infettare le nostre famiglie, i nostri amici, di contribuire a una nuova ondata dell’epidemia”.

Barcellona-Eibar (Getty Images)

I componenti del club basco sottolineano come “Al primo posto dev’esserci la salute e quest’idea deve prevalere con i fatti, non solo con le parole. Solo con questa chiara premessa avrebbe senso tornare a competere. Chiediamo garanzie. Esigiamo responsabilità”.

LEGGI ANCHE >>>Ripresa campionato, partite in streaming su Youtube e Amazon | I dettagli

LEGGI ANCHE >>>Coronavirus, ripresa Serie A | Il dietrofront del ministro Spadafora