Juventus, via-vai Coronavirus | Che attacco a Cristiano Ronaldo!

ULTIMO AGGIORNAMENTO 15:44

L’ex presidente di Serie A parla dell’emergenza coronavirus e condanna il gesto di alcuni calciatori che sono tornati dalle proprie famiglie

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Serie A (Getty Images)

L’emergenza coronavirus e il conseguente stop del calcio ha portato a una fuga di alcuni calciatori stranieri, che sono tornati dalle proprie famiglie in queste ore. L’ex presidente della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli, ha parlato di questa situazione mostrando il suo disappunto con la scelta degli atleti, che per lui non si sarebbero dovuto muovere.

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Coronavirus, Cobolli Gigli contro Ronaldo: “Sbagliato far partire i calciatori in questo momento”

Cobolli Gigli
Cobolli Gigli (Getty Images)

Ecco le parole di Giovanni Cobolli Gigli, rilasciate nel corso della trasmissione ‘Punto Nuovo Sport Show’, condotta da Umberto Chiariello su Radio Punto Nuovo. “Io la penso come Marco Tardelli, facile criticare ora, ma dall’esterno non capisco perché i giocatori siano andati via dall’Italia. Al loro ritorno poi sarà difficile riprendere, visto che sarà obbligatoria la quarantena di 14 giorni. Tutto si è complicato per Cristiano Ronaldo, che è andato via per la madre e poi si mostra solo a prendere il sole con una mega piscina  – dice l’ex presidente della Juventus -. Concesso ciò a Ronaldo, anche Higuain si è sentito di andare dalla madre e poi sono partiti anche gli altri. Non è una cosa che andava fatta, sia quelli della Juve che dell’Inter sarebbero dovuti rimanere a casa”.

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Situazione coronavirus: “Non so bene com’è l’andamento, c’è un barlume di speranza ma la quarantena andrà oltre il 3 aprile. Mi auguro che ci sia un ridimensionamento del gonfiore di valori all’interno del sistema calcio. Ci saranno delle perdite e delle difficoltà, ma ci vuole una moralizzazione per futuri acquisti e cessioni, bisognerebbe smettere di dire che un giocatore vale 200 milioni di euro“.

Cobolli Gigli
Cobolli Gigli (Getty Images)

Nostalgia della Juventus: “Io ho nostalgia dell’avvocato Agnelli, di Umberto Agnelli, di Boniperti che ha portato avanti una disciplina. Ricordo quando faceva tagliare i capelli ai calciatori che ce li avevano lunghi”.

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