Coronavirus, infettivologo Bassetti: “Calcio specchio della società, Europa sanitaria non unita”

ULTIMO AGGIORNAMENTO 20:53

Coronavirus, intervista all’infettivologo Bassetti: “Il calcio non è esente come la società civile, dobbiamo fare tutti molta attenzione anche in futuro”

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L’infettivologo Matteo Bassetti (foto dal web) 

Non si arresta l’emergenza coronavirus nel nostro paese. Numeri ancora in crescita per quanto riguarda contagi, ricoveri ospedalieri e vittime. Attualmente, 26.062 casi positivi, con un incremento di quasi 3mila unità nella giornata di oggi. I decessi salgono a 2.503, in attesa della conferma delle cause del decesso da parte dell’Istituto Superiore di Sanità. Aumentano i casi anche nel mondo del calcio, con Matuidi ultimo contagiato in Serie A. Il quadro della situazione viene descritto dal dottor Matteo Bassetti, infettivologo del Policlinico ‘San Martino di Genova’ intervistato da Calciomercato.it.

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L’infettivologo Matteo Bassetti (foto dal web) 

Coronavirus, infettivologo Bassetti lancia l’allarme: “In Italia poca attenzione alle malattie”

Il dottor Bassetti spiega: “I casi emersi probabilmente sono solo una minima parte dei contagiati totali in tutto il mondo. In Italia, saremo forse a centinaia di migliaia di contagiati, il calcio non è altro che specchio della società civile e non può esserne esente. La percentuale di casi positivi sui tamponi effettuati, grosso modo, è stata confermata”.

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Sullo stato dell’emergenza in Italia: “Siamo in grado di reggere l’onda lunga di tipo cinquanta casi al giorno, ma se in una giornata arrivano i casi di due mesi è un problema. E’ quello che è successo in Lombardia. Le misure restrittive potrebbero dare presto risultati. Speriamo che il vaccino arrivi, quando sarà così, dovremo farlo tutti. L’Europa sanitaria non è stata unita e c’è stata troppa dispersione, in Italia si fa poca attenzione alle malattie infettive. Dopo l’emergenza, cambierà tutto, dovremo essere molto più prudenti”.

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N.L.C.