Inter, Godin: Conte ritrova il suo Sceriffo

ULTIMO AGGIORNAMENTO 12:28
Diego Godin Inter (Getty Images)

Nel successo dell’Inter contro lo Slavia Praga in Champions League, spicca la grande prestazione di Godin. Dopo un inizio sottotono, l’uruguaiano sembra tornato ai suoi livelli 

Scusate il ritardo. Godin è tornato, alla sua maniera. Contro lo Slavia l’uruguaiano ha disputato forse la migliore gara da quando indossa la maglia dell’Inter. Ottimo nell’anticipo e sicuro nelle chiusure, l’uruguaiano ha indossato di nuovo i panni del campione ammirato nei 9 anni di Atletico Madrid. Insomma, è tornato lo Sceriffo, così viene soprannominato, soprattutto per le sue doti da leader. L’avventura italiana non è certo iniziata nel migliore dei modi, complici l’ambientamento in un nuovo campionato e soprattutto il discorso tattico. In Spagna Godin comandava una difesa a quattro, quindi era abituato a movimenti diversi rispetto alla linea a tre di Conte che, tranne la gara contro il Parma, lo ha schierato come centrale di destra. Nelle 8 presenze finora accumulate in 13 giornate di Serie A, per un totale di 581 minuti giocati, l’uruguaiano è andato diverse volte sotto la sufficienza. La prestazione di Praga può essere l’inizio di una nuova stagione per il 33enne di Rosario.

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Inter, Godin, esperienza e personalità al servizio della squadra

Diego Godin Inter (Getty Images)

L’uruguaiano è sbarcato in nerazzurro portando in dote un prestigioso curriculum internazionale, 96 le sue presenze tra Champions ed Europa League. Quest’ultima l’ha alzata due volte, stesso numero di finali nella Coppa dalle grandi orecchie, in entrambi i casi perse contro il Real Madrid. Tre le Supercoppe europee. Godin ha il pedigree giusto per restituire all’Inter una dimensione europea. L’altro aspetto riguarda il carattere e la personalità del giocatore. Non si diventa capitano e uomo di fiducia di Simeone per caso, serve la “garra” giusta per affrontare anche sfide apparentemente impossibile.  La stessa cosa che chiede Conte ai suoi giocatori.

Q.G. 

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