Razzismo calcio, Italia dietro soltanto ad Inghilterra: tutti i casi evidenziati

ULTIMO AGGIORNAMENTO 13:06

Il razzismo è sempre più frequente nel mondo del calcio come evidenziato dall’inchiesta di calciomercato.it: Italia seconda soltanto all’Inghilterra

Lukaku razzismo
Lukaku (Getty Images)

Il fenomeno del razzismo si sta diffondendo a macchia d’olio soprattutto nel mondo del calcio. In pochi anni i sostenitori delle squadre passano il loro tempo a schernire i giocatori di “colore” durante l’incontro sportivo. Una situazione paradossale quella che avviene spesso sui campi italiani (e non solo) nel 2019. Una situazione che dev’essere migliorata altrimenti si rischia un punto di non ritorno. Come testimonia l’inchiesta di calciomercato.it sul razzismo nel calcio, l’Italia si trova al secondo posto per casi avvenuti dietro soltanto all’Inghilterra come svelano le statistiche che arrivano fino a luglio 2019. Le cose non sono minimamente cambiate in positivo, anzi per certi versi sono peggiorate come testimoniano i casi Lukaku, Dalbert e Balotelli in questa prima parte di stagione.

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Razzismo calcio, casi in crescita costante

Balotelli razzismo
Balotelli (Getty Images)

Questo fenomeno non riguarda soltanto il calcio professionistico, ma anche quello dilettantistico delle serie minori. Come si legge dai dati del network Fare la percentuale è in aumento passando dall’8% dello scorso anno al 10 di questi primi mesi. Poi è cambiata anche la motivazione: se nel 2013 il verificarsi di minacce ed intimidazioni era la sconfitta, sono cresciuti gli episodi di razzismo dal 21% al 41%. Questo è dovuto anche da mancanze di sanzioni adeguati per quanto riguarda i vari casi che si sono susseguiti in questi anni.

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Razzismo calcio, sanzioni inesistenti

Dalbert razzismo
Dalbert (Getty Images)

I casi continuano a diffondersi e a crescere sempre più visto che non ci sono mai state sanzioni adeguati come dimostrano, per esempio, i casi in Serie A con Lukaku, Dalbert e Balotelli. Soltanto per l’episodio riguardante l’attaccante del Brescia c’è stata la chiusura del settore ‘Poltrone Est’ del Bentegodi per una giornata. Poi in seguito è arrivata la sospensione dopo il ricorso presentato dal Verona con l’invito della Corte Figc alla Procura Federale di “individuare con esattezza il settore di provenienza dei cori di discriminazione razziale nonché la loro percezione e dimensione”.

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