Milan in stand by: per Correa ballano ancora 10 milioni di euro mentre André Silva è destinato a restare e Leonardo chiama Paquetà 
Il Milan vive un momento molto particolare sul calciomercato. Per i rossoneri – dopo l’acquisto di Leo Duarte – c’è una fase di stallo, soprattutto per quanto riguarda l’attacco. Il nodo è quello relativo ad Angel Correa, primo obiettivo di Maldini e Massara: l’argentino vuole andare via dall’Atletico Madrid. Come riporta ‘Il Corriere dello Sport’, però, ballano ancora diversi milioni tra i due club e al momento la differenza di 10 milioni di euro non sembra poter essere appianata. Almeno a breve, visto che il Milan ha bisogno di cedere per avere la liquidità necessaria.
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Milan, senza Correa come cambiano i piani rossoneri
Il nodo è uno e uno solo: prima di prendere Correa, il Milan ha bisogno di cedere. E qui sorge il problema, perché al momento in uscita è tutto fermo e il solo Cutrone non può bastare per finanziare il mercato in entrata. Il principale indiziato era André Silva, ma il Monaco si è tirato indietro all’ultimo e non sembrano esserci chance per un ritorno di fiamma. L’altra pista per il portoghese portava in Premier, ma sta per svanire con la chiusura del mercato inglese prevista per le 18 di oggi. L’ex Siviglia può così seriamente restare al Milan, così come Suso: Giampaolo non vorrebbe rinunciare a lui, la dirigenza è pronta ad ascoltare offerte che però ad ora non sono arrivate. Soprattutto sopra i 30 milioni, come vorrebbe Maldini.
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Potrebbe aprirsi, a sorpresa, una pista Paquetà: secondo ‘Il Corriere dello Sport’, Leonardo vorrebbe portarlo al PSG offrendogli addirittura la maglia numero 10. Non sono arrivate proposte concrete, ma è verosimile che i rossoneri non accettino assolutamente di cedere il brasiliano dopo appena 6 mesi. Se non arriverà Correa, è possibile anche che il Milan resti così com’è nei tre davanti (il trequartista e le due punte) perché sono tanti i calciatori che possono giocare in quei ruoli. Piatek, Leao, Silva, Suso, Paquetà, Bonaventura e Calhanoglu senza contare eventualmente Castillejo e Borini (e all’occorrenza Bennacer, impiegabile da regista come da ‘mezzapunta’). Tanti nomi, troppi. Soprattutto con una sola competizione da affrontare più la Coppa Italia.
F.I.
