Sbarco sulla Luna, le imprese nel calcio italiano: dalla Fiorentina a Gigi Riva

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Lo sbarco sulla Luna 50 anni fa, com’è cambiato il calcio italiano: dalla Fiorentina campione a Riva e Rivera

Sbarco sulla Luna Fiorentina Riva
Gigi Riva, ex bandiera del Cagliari (Getty Images)

Il calcio che conosciamo non è altro che un lontanissimo parente di quello che, 50 anni or sono, viveva un evento che avrebbe cambiato per sempre la storia dell’uomo. Lo sbarco sulla Luna, mezzo secolo fa, abbracciò un periodo storico del calcio italiano assai lontano da quello che si vive ai giorni nostri. Dai portieri che paravano a mani nude, fino ai pesanti palloni di cuoio e alle divise lontane nel design da moda e ricerche estetiche. La storia dell’uomo è cambiata il 20 luglio 1969 quando quelli che parevano essere limiti invalicabili furono superati. La Luna era lì, ad un passo, ad accompagnare avvenimenti di ogni sorta che caratterizzarono il 1969 come uno degli anni più pregni di storia del mondo calcistico italiano.

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Sbarco sulla Luna, Fiorentina al secondo tricolore: che annata di Riva

Un 1969/70 che vide la meravigliosa e storica cavalcata tricolore della Fiorentina di mister Pesaola che conquistò la vetta della Serie A ed il secondo scudetto della storia del club gigliato. Fu l’anno di Gigi Riva, ‘Rombo di tuono’ come lo soprannominò il mai dimenticato Gianni Brera. Riva con il suo unico e grande amore, il Cagliari, arrivò a siglare ben 21 reti classificandosi primo cannoniere del torneo. L’anno dopo, inoltre, avrebbe firmato in prima persona la più importante pagina della storia del Cagliari: il primo ed unico scudetto per i sardi. Un anno indimenticabile anche in senso negativo, la scomparsa di Giuliano Taccola nel marzo 1969 lasciò ricordi amari di quella stagione.

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Annata che vide, d’altro canto, il Pallone d’Oro tra le mani di Gianni Rivera, l’ “Abatino” raggiunse il prestigioso premio con la maglia del Milan. Un campionato che vide l’assenza della Lazio, in Serie B, e la retrocessione di Pisa, Atalanta e Varese. La passione era il fulcro del calcio dell’epoca, non v’era spazio per riflettori o fama. Un amore incondizionato che col tempo ha acquisito sfumature molto diverse e non sempre positive.

S.C