RUBRICHE/ L’allenatore nel pallone, ottava giornata

ULTIMO AGGIORNAMENTO 12:07

RUBRICHE/ Ottava giornata di campionato e ottavo appuntamento con la rubrica di calciomercatoweb.it, l’allenatore nel pallone. Un’ottava giornata che per la verità non trova grandissimi spunti per la puntata settimanale della nostra rubrica, se non qualche episodio cavalleresco, anzi per meglio dire aquilesco! Il leitmotiv del campionato è stato perfettamente seguito dall’aquila fatta volare sul cielo dell’Olimpico di Roma: un aquila biancoceleste che vola via libera, senza pensieri nè catene! Prima del fischio d’inizio di Lazio-Cagliari (ribadiamo ai meno attenti che non è assolutamente un’esclusiva quella laziale, ma un vero e proprio furto d’idea al Benfica che ripete il rituale da anni) l’aquila è stata lasciata libera dal centrocampo dello stadio, doveva fare i soliti 3 giri e poi doveva riposarsi leggera dal punto in cui è partita. Durante i 3 giri però l’aquila ha avvistato un davanzale succulento e si è posato sul tetto dello stadio direttamente sopra la maggiorata e non si è tolto più da lì. Non vedeva più nulla se non quel bel vedere l’aquila biancoceleste, neanche il suo istruttore che ha dovuto sbracciarsi neanche fosse su un’isola deserta avendo avvistato un aereo dopo 10 anni di naufragio, fosse stato per quest'”aereo” avrebbe potuto marcire sulla spiaggia per tutta la vita.

PRIMO POSTO: Ladies and gentleman, questa settimana presentiamo una grossa novità, che dico enorme novità. Il Tapiro Canà della settimana non va a nessun allenatore del nostro campionato. Mi spiace ma non ho potuto farne a meno, troppo grande la tentazione, troppo grossa la frittata. Il Tapiro Canà  diventa internazionale e va in Olanda, all’allenatore del Feyenoord, Mario Been! La sua squadra è la storia del calcio olandese, è stata la prima tra le grandi dei Paesi Bassi a vincere una Coppa dei Campioni nel lontano 1970 e non è mai retrocessa nella serie cadetta, un pò la

la faccia calpestata di Bean, il cugino "gemello"dell'allenatore del Feyenoord a fine partita, dopo essere stato picchiato prima dai tifosi, poi dalla polizia

nostra Inter. Ebbene, domenica è andata in scena una partita che si può benissimo paragonare al nostro derby d’Italia, Juventus-Inter. Due tra le più grandi squadre del paese (l’altra è l’Ajax) si sfidano nel big match di giornata, Psv Eindhoven-Feyenoord. Il primo tempo è simile ad una partita di calcio e finisce 2-0 per il Psv con un’espulsione nel finale ai danni del Feyenoord. Il secondo tempo è più simile a una partita di Nba: risultato finale 10-0!!! Da non crederci!! Nella ripresa la media dice che il Psv ha segnato un gol ogni 5 minuti e 40 secondi, ditemi se non è una media punti da partita di basket?! Questo il commento di Been a fine match:”Mi vergogno, se volete me ne vado“, e lo chiedi pure?! Poco dopo si capisce il misfatto. Been in realtà non era in panchina domenica. Il tecnico olandese era influenzato ed è rimasto a casa, per non perdere i 50 euro del lavoro di giornata ha mandato suo cugino, che in realtà è come fosse un fratello gemello per somiglianza, tale Mr. Bean!!!! Proprio quello dall’espressione demenziale che conosciamo dalle serie Tv totalmente imbecille, non osiamo immaginare le indicazioni date ai giocatori. Subito dopo essere stato picchiato quasi a morte, il malcapitato è stato arrestato (inutile aggiungere che la polizia tifosa del Feyenoord gli ha dato il resto) per scambio d’identità.

SECONDO POSTO: Il secondo gradino del podio va all’allenatore del Palermo, Delio Rossi. Dopo la scoppola casalinga d’Europa League (0-3 dal Cska Mosca) i rosanero vanno carichi a Udine per reagire e far vedere che la gara di giovedì è stata solo una brutta parentesi. Rossi dice che i suoi non sono giù di morale e ripresenta i due sloveni in mezzo al campo e l’assente Bovo sostituito dal rientrante Goian. Il Palermo a Udine sembra non esserci neanche andato, i bianconeri di Guidolin sembrano indemoniati oltre che preparati al meglio tatticamente dal loro allenatore. Così i due sloveni fanno la loro prima brutta figura stagionale, Guidolin piazza Sanchez trequartista a fare totalmente impazzire Bacinovic. Il giovane sloveno a fine partita ha dichiarato amore al fantasista cileno riempendolo di ‘bacinovic’:”In amore vince chi fugge, Sanchez mi sfugge di continuo“. Il primo tempo potrebbe finire peggio del secondo di Psv-Feyenoord, per fortuna di Rossi c’è San Sirigu in porta. Il secondo si apre con il rigore di Di Natale (dovremmo scrivere un libro sui penalty concessi in questa giornata di campionato, vedi tuffo con avvitamento stile olimpiade di Krasic a Bologna), che sembra chiudere il match. Dopo 20 minuti viene espulso Coda, ma il Palermo è troppo sonnecchiante per rimontare e segna solo grazie a una prodezza di Pinilla. A fine match Rossi commenta:”Ringrazio Guidolin per non aver infierito sulla mia squadra, posso solo ringraziarlo se questa partita non è finita 236 a 0“. Intanto Zamparini ha chiesto l’auto-eliminazione dall’Europa League all’Uefa:”La rosa non è all’altezza di queste due competizioni, non ho intenzione di sborsare ancora soldi per il mercato di gennaio, anzi, Pastore andrà via immediatamente al miglior offerente. Devo ristrutturare il mio yatch e costruire 200 supermercati in Uganda e Uzbekistan”.

TERZO POSTO: Per designare il gradino più basso del podio ho dovuto spremere le meningi, non ve lo nascondo. Alla fine ho voluto dare il gradino più basso più che a un allenatore a una partita: Parma-Roma. Sarà l’orario, sarà la carbonara alle 9 del mattino, ma l’anticipo delle 12.30 sembra far sonnecchiare i 28 giocatori che hanno partecipato a questa gara: lo 0-0 più brutto della storia del calcio, ravvivato soltanto dalla simpatica protesta degli ultrà parmensi, “la protesta del panino“, che, diciamolo chiaramente, farà ridere chi di dovere, visto che in Italia o fai una protesta che genera il caos con incidenti e tafferugli con la polizia oppure fai il solletico alle autorità, oltre che non far parlare i media (accenatemene uno che abbia parlato dell’iniziativa dei boys). In realtà l’allenatore che merita il punto è senz’altro il capo-classifica, Claudio Ranieri. Fa arrabbiare Totti con l’ennesima sostituzione (stavolta nell’intervallo), si ostina a far giocare Vucinic da esterno sinistro, stile Del Piero ai tempi di Capello alla Juve. La sua Roma non fa neanche un tiro in porta e per poco non subisce un gol (gol=utopia in una partita come questa) da Marques che uccide un ultrà in curva invece di depositare la palla dentro la porta spalancata. Lo spagnolo è stato arrestato nel post-partita, queste le sue dichiarazioni agli inquirenti:”Quello str….lo faceva di proposito, ogni volta che mi avvicinavo alla curva dava un morso al panino con la mortadella, maledizione! Erano le 13.45, voi non avreste avuto fame al posto mio?!”. Marques è stato assolto e rilasciato poco dopo per via del giustificato movente, queste le parole del capo della Polizia:”Effettivamente a quell’ora le persone comuni si cibano anzichè giocare a pallone, lui aveva mangiato alle 9, ma subito dopo ha vomitato tutto, voi non l’avreste fatto mangiando la carbonara alle 9 del mattino?!”. Come dargli torto…

Classifica all’ottava giornata:

1°posto: Ranieri (Roma) 16 punti e 2 tapiri Canà.

2°posto: De Canio (Lecce), Ficcadenti (Cesena) 10 punti e un tapiro Canà ciascuno.

4°posto: Mazzarri (Napoli), Guidolin (Udinese), Malesani (Bologna) 7 punti e un tapiro Canà ciascuno.

7°posto: Del Neri (Juventus), Mihajlovic (Fiorentina), Rossi (Palermo) 4 punti.

10°posto: Allegri (Milan), Ventura (Bari), Benitez (Inter) 3 punti.

13°posto: Gasperini (Genoa), Reja (Lazio), Bisoli (Cagliari), Marino (Parma) 1 punto.

N.b.: se alla fine dell’anno ci saranno allentori a pari merito vincerà chi ha più tapiri Canà in cascina.

Regolamento: 7 punti al vincitore del tapiro Canà. 3 punti al secondo classificato, 1 punto al terzo classificato. All’esonero un allenatore guadagna i punti corrispondenti al numero delle giornate di campionato mancanti.