RUBRICHE/ L’allenatore nel pallone, settima giornata

ULTIMO AGGIORNAMENTO 22:24

RUBRICHE- Settima giornata di campionato e settimo appuntamento con la rubrica di calciomercatoweb.it. Dopo la sosta riprende anche lo pseudo-campionato per allenatori. Apriamo con una notizia di cui non tutti (neanche il sottoscritto) erano a conoscenza: la Longobarda esiste!!! Un articolo della gazzetta dello sport di oggi ha messo in risalto una notizia riguardante proprio la mitica squadra di quel mito che si chiama Oronzo Canà e ve la riportiamo: ‘una squadra nata dieci anni fa e battezzata Longobarda in onore di Lino Banfi e di un suo personaggio, Oronzo Canà, protagonista di un film mito: l’allenatore nel pallone’. La squadra milita nella seconda categoria lombarda, ma la notizia vera è la conferma che la Longobarda non è una squadra come le altre: è l’unica che invece di dare botte agli arbitri le riceve!!! L’arbitro di domenica ha picchiato (per la cronaca anche con conseguenze abbastanza serie) il preparatore atletico della Longobarda e lo ha spedito dritto in ospedale. Dopo questa apertura partiamo con il podio della settimana.

La smorfia di dolore di Malesani alla legnata di Pastore

Primo posto: Il tapiro Canà della settimana va all’allenatore del Bologna, Alberto Malesani. Il suo Bologna arriva a Palermo tranquillo, risultati e classifica confortanti. Malesani schiera una squadra bella abbottonata per poi colpire in contropiede. Di Vaio davanti, Ramirez e Gimenez ad aiutare il centrocampo che in mezzo ha due giocatori che di offensivo hanno ben poco: Mudingayi e Perez per contrastare Pastore ed Ilicic. Peccato che Malesani non abbia fatto caso ai missili terra aria che partono da quei due, Viviano quei due siluri non li vede neanche, su quello di Ilicic è rimasto folgorato da uno stato di ipnosi: il pallone calciato dallo sloveno andava a destra e a sinistra, a destra e a sinistra, a destra e ancora a sinistra, il portiere della nazionale a un certo punto è caduto a terra stonato e la palla si è infilata in porta centralmente. 2-0. Bologna annichilito dalle magie dei due giocolieri che nella ripresa scambiano il campo da gioco per una pista da circo: tacchi e rabone volanti, colpi di spalla e giochi di prestigio a ripetizione, a un certo punto i giocatori di Malesani si sono rivolti verso la panchina dicendo al loro mister: “Mister dica al quarto uomo che non si può giocare senza la palla!”. Non la vedevano più e dopo la parentesi del gol di Di Vaio, arriva il sigillo di un altro ventenne: Almir Bacinovic, con un altro destro da fuori che s’insacca all’angolo. Finisce 4-1, il Bologna da domani andrà a scuola di prestigio da Pastore e Ilicic che hanno trovato il lavoretto per arrotondare lo stipendio a fine mese. A fine match è questo il commento del portiere rossoblù Viviano: “Faremo ricorso, la magia non può essere ammessa nei campi di gioco, quei due facevano sparire la palla tutto il tempo, poi ricompariva d’un tratto e aveva traiettorie assurde. Lo sloveno mi ha anche ipnotizzato!“. Si, povero Viviano, tante magie, ma di quelle che fanno innamorare gli appassionati di calcio, nulla di irregolare.

Secondo posto: il secondo gradino del podio è occupato dall’allenatore del Lecce, Luigi De Canio. Dopo due risultati importanti come il pareggio di Palermo e la vittoria sul Catania, i giallorossi si presentano all’Olimpico di Torino come la nuova possibile sorpresa del campionato. De Canio è un tipo audace e la fortuna, si sa, aiuta soprattutto quelli: 4-3-3 senza nessun timore reverenziale per la Juventus di Gigi Del Neri. Risultato?! Il primo tempo finisce 3-0 per quelli con la casacca bianconera, con umiliazioni ripetute per Rosati. Quagliarella spinge la palla in rete di testa col pallone rasoterra, come si fa in allenamento per sbeffeggiare i ‘compagni-avversari’ in partitella, Krasic scambia la corsia di destra per l’autostrada A1 per provare i motori della sua nuova Ferrari e per ultimo, Felipe Melo segna un rigore col cucchiaino!!! Mai visto tirare un rigore a Felipe Melo, tantomeno in quel modo, viene anche preso per il c… dai compagni:”Mai visto un cucchiaio rasoterra“, dice Aquilani a fine partita. No, non si può, si deve trovare una giustificazione per una partita che il Lecce non ha giocato. Ma tutto a un tratto eccola, il tutto si capisce: i giocatori del Lecce hanno scambiato la partita di ieri per quella di celebrazione d’addio al calcio di Alex Del Piero, così devono far dilagare la Juve e far segnare il vecchio capitano bianconero. Dopo due minuti dal suo ingresso, il capitano trasforma l’area di rigore leccese in una discoteca, i difensori ci cascano e cominciano a ballare, lui sta al gioco, di destro se la porta sul sinistro, piroetta e sinistro magnifico sotto l’incrocio: 178 gol in campionato con la maglia della Juventus, il giocatore di tutti i tempi che ha fatto più gol con quella casacca pari merito con Giampiero Boniperti! Obiettivo dei leccesi raggiunto. De Canio datti una regolata, non avevi capito già contro il Milan che devi essere più prudente quando vai a giocare in casa delle grandi?!4-0. Smonta la testa.

Terzo posto: il gradino più basso del podio va a Sinisa Mihajlovic. Diciamolo subito, senza nulla contro la prestazione della sua Fiorentina a Marassi, ma soprattutto per l’ultima posizione in classifica. La viola inizia il campionato orfana del maestro Prandelli, scelto per far rinascere la nostra nazionale e punta tutto sull’emergente serbo. Peccato che dopo poche settimane di preparazione si rompe Jovetic e la luce viola si spegne. Mihajlovic non trova rimedio e la gara di ieri è l’emblema del campionato finora disputato. Frey è stato il migliore in campo fino allo strepitoso gol del pareggio di Ziegler, una punizione magistrale dai 35 metri che s’insacca alla sinistra del portiere francese, in questo caso non esente da colpe. Poi un gol d’antologia del solito Cassano regala la vittoria alla Sampdoria. Insomma Mihajlovic ogni settimana sembra incontrare nella miglior vena i campioni delle altre squadre, non è che per caso è lui che non riesce a ingabbiarli in nessun modo?! Come al solito a fine partita difende i suoi e dichiara che le colpe sono tutte sue. Insomma la finisca, se le colpe sono sue che si dimetta, se no cos’è andato a fare a Firenze? La talpa che vuole far retrocedere la viola?! Bocciato.

Classifica alla settima giornata:

1°posto: Ranieri (Roma) 15 punti e due ‘tapiro Canà’.

2°posto: De Canio (Lecce), Ficcadenti (Cesena) 10 punti e un tapiro Canà ciascuno

4°posto: Mazzarri (Napoli), Guidolin (Udinese), Malesani (Bologna) 7 punti e un tapiro Canà ciascuno

7°posto: Del Neri (Juventus), Mihajlovic (Fiorentina) 4 punti

9°posto: Allegri (Milan), Ventura (Bari), Benitez (Inter) 3 punti

12°posto: Rossi (Palermo), Gasperini (Genoa), Reja (Lazio), Bisoli (Cagliari), Marino (Parma)

N.b.: se alla fine dell’anno ci saranno allentori a pari merito vincerà chi ha più tapiri Canà in cascina.

Regolamento: 7 punti al vincitore del tapiro Canà. 3 punti al secondo classificato, 1 punto al terzo classificato. All’esonero un allenatore guadagna i punti corrispondenti al numero delle giornate di campionato mancanti.