Roma, La Repubblica: “Cessione imminente della società”

ULTIMO AGGIORNAMENTO 11:13

ROMA – Alla fine si troverà un accordo, l´As Roma finirà nelle mani di Unicredit che nel giro di pochi giorni la venderà al migliore offerente (in pole position c´è l´imprenditore romano, Francesco Angelini, mister Tachipirina, magari aiutato da qualche fondo), e alla famiglia Sensi rimarrà lo “spicciolo” di qualche immobile, macerie di quell´imperio del petrolio costruito dal capostipite Franco. Alla fine andrà così. È inevitabile. Tutto sta a capire attraverso quale percorso si arriverà a questo esito, in quanto tempo e, soprattutto, se abbastanza presto per poter pensare di fare una campagna acquisti sensata per la prossima stagione.
Nell´incontro avvenuto ieri nello studio del presidente del collegio arbitrale Cesare Ruperto, le parti si sono dette disposte a raggiungere un accordo. Accordo che dovrebbe essere ratificato nella prossima udienza, il 23 giugno. Su quali basi si possa trattare non è chiaro. Ma da questo punto di vista la situazione in cui versa Italpetroli lascia pensare che i Sensi non abbiano molte carte da giocare: entro il prossimo 30 giugno va chiuso il bilancio della società di famiglia (controllante l´As Roma) e molte indiscrezioni uscite in questi giorni lasciano pensare che la continuità aziendale sia in dubbio, insomma che la Italpetroli (società tecnicamente fallita da anni, secondo molti osservatori) rischi effettivamente il crac. Unicredit potrebbe così chiudere la partita entro il 23 giugno offrendo alla famiglia Sensi la possibilità di estinguere il debito con la cessione alla banca di tutti gli asset (As Roma in testa) e di parte del patrimonio immobiliare. La soluzione, ovviamente, non incontra l´entusiasmo di Rosella Sensi che tuttavia non ha molta scelta. L´alternativa all´accordo sarebbe un arbitrato lungo, penoso e dall´esito incerto, un periodo infernale da vivere con la scure del fallimento sulla testa e con la protesta dei tifosi fuori dalla porta di casa. La Sensi, inoltre, ha ormai esaurito anche buona parte dello spazio di manovra politica che la particolare natura di una azienda strategica e sensibile come la Roma le ha sempre offerto. E il tempo che le resta per salvare la situazione è ormai prossimo allo scadere.
Una vola entrata in possesso della Roma, Unicredit avrebbe intenzione di venderla il prima possibile al miglior prezzo possibile. Al vaglio ci sarebbero già un paio di soluzioni, tra queste appunto quella di Angelini. La banca comunque non uscirebbe del tutto dalla proprietà ma rimarrebbe socia di minoranza con una piccola quota.