Piqué, guerra ai paparazzi: arriva la polizia

ULTIMO AGGIORNAMENTO 13:30

Non smette di far parlare di sé la storia tra Gerard Piqué e Clara Chía, anche se a prendere il sopravvento ora è un altro avvenimento. Ecco cos’è accaduto.

La rottura tra Gerard Piqué e Shakira ha fatto parlare tanto di sé: prima il tradimento del calciatore, poi la vendetta della cantante. Con la giovane donna coinvolta, Clara Chía, che già sarebbe stata presente da tanto tempo prima che il tutto venisse a galla. Almeno da quanto sarebbe emerso dalle varie indiscrezioni. Adesso però a far arrabbiare l’ex calciatore blaugrana è stata una situazione in particolare. Ecco cos’è successo.

Guerra ai paparazzi per Piqué
Piqué e la guerra ai paparazzi: ecco cos’è accaduto (Instagram) – CalciomercatoWeb.it

Gerard Piqué e Shakira non si sono lasciati nel migliore dei modi, anzi. La cantante, non appena scoperto il tradimento di lui, ha anche scritto e mandato online una canzone dal testo esplicito nei suoi confronti che ha fatto milioni di visualizzazioni. Ed è passata in tutte le radio. Anche in Italia il pezzo di Shakira è più che frequente.

Dal canto suo, invece, Gerard Piqué sta continuando la sua storia d’amore con Clara Chía che non ha passato, per tutta questa storia, un periodo semplicissimo. Adesso però è andato su tutte le furie per quanto avvenuto con un paparazzo in particolare. Tra i tanti che li seguono in lungo e in largo nei loro spostamenti.

Gerard Piqué e Clara Chía dicono basta e si rivolgono alla polizia di Barcellona: ecco cos’è successo

Da mesi ormai i paparazzi seguono da vicino la vita di coppia di Gerard Piqué e Clara Chía. I personaggi pubblici mettono in conto di essere sotto la luce dei riflettori, ma a tutto c’è un limite. Quello che con i due un paparazzo avrebbe superato. Secondo quanto riferito, infatti, da ‘El Mundo’, la coppia avrebbe deciso di denunciare alla polizia un fotografo.

Guerra ai paparazzi per Piqué
Piqué e Clara Chía denunciano un paparazzo alla polizia (Instagram) – CalciomercatoWeb.it

I due hanno infatti chiesto un ordine restrittivo, non potendone più della presunta lesione della loro libertà. Hanno perciò, in quanto parti civili, proprio il 7 giugno incontrato l’uomo, come imputato, in un atto di comparizione. E hanno chiesto per lui un’ordinanza restrittiva ben specifica: la richiesta è di non permettergli di avvicinarsi a loro a meno di 3mila metri perché si sarebbero sentiti vessati e perseguitati quando, il 4 maggio a mezzogiorno, il fotografo (primo tra l’altro che li ha fotografati insieme) è entrato in un parcheggio, appunto per fotografarli.