Tutti contro Agnelli: “Una vergogna, non doveva farlo”

ULTIMO AGGIORNAMENTO 20:29

Un post di rappresentanza dei tifosi della Curva Sud anima il dissenso contro il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, per i recenti avvenimenti

L’esclusione della Juventus dagli ottavi di finale di Champions League per mano del Benfica con fermata obbligata ai gironi – sempre che si riesca a centrare l’obiettivo terzo posto per il balzo indietro in Europa League, unica magra consolazione – è oggi visto come tra i momenti più bui della recente storia bianconera.

Andrea Agnelli ©LaPresse

Tralasciando le mere analisi degli addetti ai lavori, chi più soffre dei recenti tumulti interni alla società, passando poi per la mano del tecnico Massimiliano Allegri ed il resto della squadra, sono proprio i tifosi. Ed appena poche ore fa, in rappresentanza della fetta di tifoseria sempre presente in Curva Sud all’Allianz Stadium, è stato pubblicato un post sui social con un messaggio ben preciso rivolto al presidente della Juventus, Andrea Agnelli.

Tifosi sfiduciati e furiosi, questa non è la Juventus

Nedved, Agnelli e Arrivabene ©LaPresse

A seguire le parole dello sfogo:

“Il presidente deve sapere che non mi vergono dei risultati maturati sul campo. Anzi, è proprio nei momenti di difficoltà che la mia testa è alta più che mai perché in 125 anni di storia sono stati più i sorrisi per le vittorie che le lacrime per le sconfitte. Ciò di cui realmente mi vergono è che la «mia» società chieda 75 euro per un biglietto in curva, che un bambino non possa entrare nello stadio indossando una sciarpa dei gruppi organizzati o sventolare una loro bandiera, che un dj set abbia un suono migliore del rullo dei tamburi. Mi vergono di quanto la «mia» società tratta meglio i tifosi ospiti rispetto a quelli di casa, di quando si preferisce dare prelazione sui biglietti agli abbonati piuttosto che ai fedelissimi che da trent’anni seguono la Juventus in giro per mezzo mondo. Ma la cosa peggiore di cui mi vergono è che la «mia» società voglia trasformare il vero tifoso in un semplice cliente, facendogli perdere il senso d’appartenenza”.