Caso Cassano/ La sentenza potrebbe arrivare a breve

ULTIMO AGGIORNAMENTO 14:21

CASO CASSANO SENTENZA A BREVE/ Genova – “Muro contro muro” ormai non basta più, ora si passa al “colpo su colpo”. Non potrebbe essere altrimenti, vista la piega che ha preso la battaglia CassanoGarrone. Ieri in Lega Calcio è arrivato il secondo documento partito da Corte Lambruschini in quest’ultimo mese di fuoco. È la risposta al memoriale presentato da Fantantonio, che a sua volta era la replica del primo ricorso elaborato dai legali della società blucerchiata. La guerra delle carte bollate dunque non si ferma, la dirigenza della Samp ha voluto mettere i puntini sulle ‘i’, ribattendo frase su frase alla difesa preparata dal talento di Bari Vecchia. Che non smentisce la lite, ma nega di aver pronunciato gli insulti più pesanti e soprattutto sottolinea il comportamento, considerato esagerato, adottato dalla società nei confronti del suo più grande campione, una volta avvenuto il fattaccio.

Anche questa volta, nel documento blucerchiato a “parlare” non è solo il presidente, ma due dei presenti all’ormai celebre sfuriata di Cassano di fronte a Garrone: il team manager Giorgio Ajazzone e il responsabile della comunicazione, Alberto Marangon. Entrambi avevano già fornito la loro “dichiarazione testimoniale” nel primo ricorso spedito alla Lega, e tutti e due parleranno, questa volta a voce, di fronte al Collegio Arbitrale il 3 dicembre. E’ un due contro zero, perché dall’altra parte Fantantonio non ha persone che possano esporre in sua difesa, ma solo la memoria scritta dagli avvocati Antonio Conte e Gabriele Zuccheretti.

Stando così le cose, nessun giocatore sarà chiamato in causa, e questa è una buona notizia per i compagni di Peter Pan. Lo spogliatoio – chi con più determinazione, chi con meno – ha sempre espresso il desiderio di una pace fra i due, capitan Palombo in testa. E resta il fatto che testimoniare contro un compagno non è mai bello, nemmeno per chi fosse convinto della colpevolezza altrui e non fosse disposto a perdonare.

Vista l’assenza di testimoni da una delle due parti, il procedimento davanti al Collegio potrebbe anche subire un’impennata, e arrivare a sentenza lo stesso 3 dicembre. La decisione infatti è inappellabile, e si può soltanto impugnare di fronte alla sezione del lavoro del Tribunale di Milano per vizi di procedura. E’ difficile che la Sampdoria abbia commesso tali errori, data la delicatezza della questione. Se davvero il Collegio dirà sì alla rottura, Cassano diventerà immediatamente un ex tesserato blucerchiato. Pronto a trasferirsi a gennaio, gratis (eccetto l’ingaggio), in una nuova squadra.

Fonte: Repubblica.it