Napoli/ Report riapre il discorso retrocessione del 2001

ULTIMO AGGIORNAMENTO 13:34

NAPOLI INCHIESTA REPORT PARMA-VERONA 2001 / NAPOLI – Un’inchiesta del programma di Rai 3, ‘Report‘, riapre il vaso di Pandora della presunta combine fra Parma e Verona che nel 2001 mandò in B il Napoli, salvando gli scaligeri dalla retrocessione. Il Verona, che quell’anno non era mai riuscito a vincere fuori casa, fece bottino pieno in Emilia grazie ad un rigore plateale provocato da Benarrivo, che al tempo era rappresentato da Federico Pastorello, figlio di GiovanBattista, presidente del Verona, notoriamente amico fraterno del presidente del Parma, Calisto Tanzi. Già ai tempi furono avanzati forti sospetti di accordi sottobanco, visti anche i grossi interessi che Tanzi aveva nel Verona e l’amicizia consolidata fra le due dirigenze. Le indagini della Procura sul caso-Parma – come riportato dalla trasmissione telvisiva – aprono però uno scenario inquietante: Pastorello sarebbe stato un prestanome di Tanzi, che di fatto era presidente anche del Verona, una pratica vietatissima dalla Lega Calcio. Se così fosse il sospetto di combine diverrebbe una certezza, e il Napoli avrebbe la conferma che la retrocessione del 2001, che aprì il declino della squadra, fu del tutto immeritata oltre che bruciante.

FERLAINO RECRIMINA – A Napoli si riapre così una vecchia ferita. E’ Corrado Ferlaino, ai tempi co-presidente del Napoli insieme a Giorgio Corbelli, a ricordare quanto accadde: “Parlai a lungo con Tanzi di quella retrocessione, di quei fatti – ha detto l’ex numero uno degli azzurri in un’intervista concessa a ‘Il Messaggero’ -. Ma lui non mi sentiva, cambiava sempre discorso. Era un uomo potentissimo allora, suo figlio Stefano su a un passo dal diventare presidente di Lega. E la giustizia sportiva non volle toccarli. Restando in A avremmo incassato tanti soldi per i diritti televisivi, tra i 40 e i 50 miliardi di lire, e probabilmente non saremmo falliti. Fu un colpo mortale per la tenuta economica del Napoli”. Ferlaino auspica ora che venga fatta chiarezza sulla vicenda: “I magistrati che hanno indagato sul nostro fallimento non possono ignorare i fatti denunciati ora da Report. Vanno fatte nuove ricerche, in materia di fallimento ci sono 15 anni di tempo per indagare“.

Fonte: Calciomercato.it